Voi potete credere alle balle che i destri al potere spacciano quotidianamente per mascherare l'abisso. Ma la realtà vi sta sotto gli occhi. Tragica ed inarrestabile. Pazienti elitrasportati nell'agro pontino per un braccio rotto. Altri catapultati da Roma con la speranza che il viaggio non gli sia fatale. Pronto soccorso di FR preso d'assalto da orde di pazienti che, esasperati dalle attese, chiamano regolarmente i Carabinieri, ma dovrebbero chiamare l'esercito. Liste di attesa annuali per visite specialistiche necessarie per avviare terapie urgenti. La sanità pubblica regionale ridotta ad un via vai di pazienti costretti a transumanare sul territorio alla ricerca di una cura, a volte addirittura di una salvezza, che è sempre un po' più irraggiungibile. Ecco la sanità vicina alle esigenze dei cittadini, come ripetuto ossessivamente dal sigor Pallone Alfredo. Ecco i fatti che dimostrano l'amore e l'orgoglio per questa terra sbandierato dal signor Fiorito Franco. Ecco il risultato delle promesse elettorali della zarina de noantri, quando appariva sorridente sui manifesti imbrattati con scritte del tipo gli ospedali non si chiudono. Questa è la verità. Questa è la realtà. La casta taglia tutto quello che riguarda i nostri diritti. Ma continua a bruciare risorse inimmaginabili per mantenere i propri privilegi. Che venga presto il vento del cambiamento, a spazzare via tutti i traditori. A seguire il nuovo comunicato del Comitato Salviamo l'Ospedale di Anagni.
Come spesso succede dall’inizio dell’anno, sono stati trasferiti dagli ospedali romani Gemelli, San Camillo, Sant’Eugenio, dal Grassi di Ostia, da quello di Frascati e da altri ospedali della provincia di Roma, numerosi pazienti con serie patologie cardiologiche presso il nostro centro di terapia intensiva (UTIC). Lo stesso è accaduto ieri, poichè è stata trasferita dal pronto soccorso del Sant’Eugenio di Roma alla Unità di Terapia Intensiva Coronarica (UTIC) dell’ospedale di Anagni, una giovane paziente con un’ embolia polmonare bilaterale.
La paziente è stata trasferita c/o il nosocomio di Anagni, dopo che i medici del Sant’Eugenio (uno dei più grandi ospedali romani) hanno cercato invano un posto letto prima negli ospedali della capitale, poi nella provincia di Roma, senza trovarne. Infine, come da prassi, hanno cercato negli ospedali delle provincie laziali. Dal 1° ottobre, giorno in cui è prevista la chiusura del nostro Ospedale, che comporterà la perdita dei 4 posti di UTIC attualmente operativi, questi pazienti troveranno il posto letto né presso il nostro ospedale nè presso quello di Frosinone, con gli abitanti della provincia che potranno contare solo su 7 posti letto di terapia di UTIC a fronte di una popolazione di 500.000 abitanti.
Ci domandiamo se la presidente Polverini e la sua equipe di “tecnici specializzati in materia di sanità “ abbiano veramente a cuore le sorti di chi si ammala, ed è costretto a girovagare per la Regione alla ricerca di un posto letto lontano da casa per avere l’assistenza sanitaria necessaria a salvargli la vita.
Ribadiamo l’appello per una rivisitazione del decreto regionale 80/ 2010 rivolto a chi, con il pretesto del risanamento, sta invece smantellando l’intera rete sanitaria della regione Lazio, specialmente nella provincia di Frosinone.
Alla Governatrice e alla sua Giunta, composta anche da uomini di questa terra, sottolineiamo che attuando la riconversione delle strutture Ospedaliere, si priverà il territorio e i loro abitanti dei livelli essenziali di assistenza (LEA) necessari a garantire l’articolo 32 della costituzione: la salute è un diritto di tutti i cittadini.
Come spesso succede dall’inizio dell’anno, sono stati trasferiti dagli ospedali romani Gemelli, San Camillo, Sant’Eugenio, dal Grassi di Ostia, da quello di Frascati e da altri ospedali della provincia di Roma, numerosi pazienti con serie patologie cardiologiche presso il nostro centro di terapia intensiva (UTIC). Lo stesso è accaduto ieri, poichè è stata trasferita dal pronto soccorso del Sant’Eugenio di Roma alla Unità di Terapia Intensiva Coronarica (UTIC) dell’ospedale di Anagni, una giovane paziente con un’ embolia polmonare bilaterale.
La paziente è stata trasferita c/o il nosocomio di Anagni, dopo che i medici del Sant’Eugenio (uno dei più grandi ospedali romani) hanno cercato invano un posto letto prima negli ospedali della capitale, poi nella provincia di Roma, senza trovarne. Infine, come da prassi, hanno cercato negli ospedali delle provincie laziali. Dal 1° ottobre, giorno in cui è prevista la chiusura del nostro Ospedale, che comporterà la perdita dei 4 posti di UTIC attualmente operativi, questi pazienti troveranno il posto letto né presso il nostro ospedale nè presso quello di Frosinone, con gli abitanti della provincia che potranno contare solo su 7 posti letto di terapia di UTIC a fronte di una popolazione di 500.000 abitanti.
Ci domandiamo se la presidente Polverini e la sua equipe di “tecnici specializzati in materia di sanità “ abbiano veramente a cuore le sorti di chi si ammala, ed è costretto a girovagare per la Regione alla ricerca di un posto letto lontano da casa per avere l’assistenza sanitaria necessaria a salvargli la vita.
Ribadiamo l’appello per una rivisitazione del decreto regionale 80/ 2010 rivolto a chi, con il pretesto del risanamento, sta invece smantellando l’intera rete sanitaria della regione Lazio, specialmente nella provincia di Frosinone.
Alla Governatrice e alla sua Giunta, composta anche da uomini di questa terra, sottolineiamo che attuando la riconversione delle strutture Ospedaliere, si priverà il territorio e i loro abitanti dei livelli essenziali di assistenza (LEA) necessari a garantire l’articolo 32 della costituzione: la salute è un diritto di tutti i cittadini.
Il Comitato Salviamo l’ospedale di Anagni
la salute è un diritto di tutti i cittadini. Io ribadirei solo questo, senza tanti bla bla bla. Zarina
RispondiEliminaAnche così,non ci si fila nessuno......non trovate?
RispondiEliminaLa storia non cambia mai da un momento all'altro. Specialmente quando il cambiamento è costruito dal basso. La strada del riformismo democratico è lunga e piena di ostacoli.
RispondiEliminaPer questo occorre tanto bla bla bla. Perchè bisogna lavorare per cambiare la mentalità. La cultura. I pensieri della gente. Spingendo tutti insieme verso il cambiamento.
Le battute estemporanee, anche quelle simpatiche, non portano acqua alla causa.
[Ave]