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Anagni. Ospedale. Tenete gli occhi aperti

Ultime dal nostro ospedale. E non sono buone. Invece di provvedere alla reintegrazione dei servizi soppressi, a causa principalmente della carenza di personale e macchinari, prosegue il declassamento. E' di ieri la notizia che, senza infermieri, anche il reparto di Urologia ha di fatto chiuso la possibilità di effettuare interventi chirurgici. Non ci sarebbero le condizioni per poter effettuare il servizio. Non manca la volontà. Ma il personale.
Sempre di ieri è la notizia che inviati si sarebbero presentati nel nostro nosocomio con la pretesa di portar via macchinari. La pronta reazione del personale dell'ospedale, che si è opposto a tale pretesa, ha scongiurato l'ennesimo depauperamento.
Per questo motivo, a scanso di equivoci, la DaS a brevissimo diffonderà un comunicato nel quale inviterà tutti i cittadini, ed in particolare i dipendenti dell'ospedale, a vigilare e a non lasciarsi intimorire. Nel caso si presentassero altri fattorini, occorre opporsi ed impedire fermamente l'impoverimento della nostra struttura. Forti di una sentenza del Consiglio di Stato, ancora disattesa dalle autorità preposte, che ordina di ripristinare tutti i servizi già soppressi e di ripristinarne prontamente la piena efficienza.

Abbiamo vinto la battaglia legale. Adesso dobbiamo vincere quella politica. Che fine hanno fatto i sindacati? Esistono ancora? Rientra nelle loro competenze difendere il lavoro ed i lavoratori del comparto sanità, e dunque di conseguenza anche i diritti degli 80.000 cittadini assistiti dal nostro ospedale, oppure hanno già barattato tali diritti con altro?
Ed i partiti (notare il plurale)? Che fine hanno fatto? A quando un'azione forte. Decisa. Mediaticamente importante per recuperare la piena efficienza del nostro ospedale?
Cosa aspettano gli uni e gli altri ad organizzare una piena, convinta, seria, grande mobilitazione regionale e locale in nome del recupero della dignità di una sanità pubblica che, allo stato, è stata difesa con i denti e le unghie solo dai diretti interessati, ossia dai cittadini?

Noi pretendiamo. Pretendiamo la piena attuazione della sentenza del Consiglio di Stato. Niente se. Niente ma. L'avvocato Dal Pozzo, a nome del Comitato, ha inviato la diffida (disponibile qui) alle autorità competenti affinchè provvedano al ripristino di quanto dovuto al nostro ospedale ed ai suoi 80.000 cittadini afferenti. Siamo più motivati che mai. Più decisi che mai. Non si torna indietro. Neanche di un millimetro.

A proposito. Ma esiste ancora un'amministrazione ad Anagni? Qualcuno, per favore, la informi delle vicende del nostro ospedale. Se nessuno le dice niente, come potranno mai salvarci? [Ave]

Commenti

  1. La vicenda del nostro ospedale ha del paradosso. Pur avendo il Consiglio di Stato, uno dei più alti organi di giustizia, riconosciuto il ruolo dell'ospedale di Anagni, la nostra amministrazione non ha ancora prodotto un documento ufficiale nel quale si chieda alla presidente Polverini e al manager Mirabella di riattivare la piena funzionalità dell'ospedale. In situazioni simili i sindaci si sono attivati in prima persona per chiedere il rispetto delle sentenze(vedi Bracciano, Frascati ... ).
    Chiediamo alle forze di opposizione di premere sull'amministrazione affinché metta in pratica la delibera ad adiuvandum del consiglio comunale del 10 maggio 2011, mai attuata.
    Chiediamo inoltre ai partiti, ai sindacati, alle associazioni e a tutte le forze sociali altre iniziative a sostegno (adiuvandum) e di vigilare per la corretta applicazione della sentenza del Consiglio di Stato.Carlo Ribaudo

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