Norman Zarcone, il
dottorando in Filosofia del Linguaggio che si è tolto la vita lo scorso 13
settembre, ad una anno dalla morte verrà ricordato da amici, colleghi e da
quella grande fetta di società civile che condivide giornalmente quel gesto
estremo di protesta, sui social network e sui blog. Una manifestazione che si
svilupperà in vari momenti e che intende ricordare la figura di un giovane
studioso, laureato con lode, giornalista, musicista, bagnino d’estate per
“apprendere l’etica del lavoro”.
Un giovane il cui grido fatale di giustizia e
meritocrazia, è ancora oggi ascoltato fin oltre i confini nazionali. Un giovane
giornalista, che se avesse concesso a se stesso più tempo, avrebbe senz’altro
dimostrato le sue potenzialità. Il presidente dell’Ordine dei Giornalisti di
Sicilia, Vittorio Corradino, per l’anniversario
della morte di Norman si è espresso così: «Sono vicino alla famiglia Zarcone,
oggi come un anno fa e mi rammarico sinceramente sia dal punto di vista umano,
che da quello professionale, perché Norman avrebbe potuto dare molto anche in campo
giornalistico. La sua morte, purtroppo, oltre ad addolorarci tutti, ha privato
il giornalismo siciliano delle energie e delle passioni di un giovane collega».
Qualche giorno fa la famiglia Zarcone è stata invitata dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Questo il comunicato ufficiale al termine dell'incontro.
Il
Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha ricevuto il 9 settembre Claudio e
Giuseppe Zarcone, rispettivamente padre e nonno di Norman Zarcone, e
Giovanni Liguri, amico e componente la stessa band musicale del giovane
dottorando morto suicida in segno di protesta contro le baronie
universitarie che allignano negli atenei italiani.
"Il
presidente - racconta Claudio Zarcone - ha subito dimostrato interesse
reale e non di copertina, insieme ad un'umanità fuori dal comune. Solo
due presidenti sono stati capaci di mostrare tanto affetto e
partecipazione verso la memoria di Norman: Giorgio Napolitano e Massimo
Moratti. Con Napolitano - al quale ho detto di considerarlo sinceramente
un autentico garante della nostra Costituzione - abbiamo ripercorso le
tappe della vicenda di mio figlio, le motivazioni che lo hanno condotto a
quel gesto estremo, gli ideali che lo animavano (sotto le insegne di
Falcone e Borsellino), la sua concezione filosofica, la sua breve
stagione di giornalista, il suo amore per l'Inter, la sua musica. Gli ho
regalato il cd e il dvd che raccontano la storia e la musica di Norman
(e per Norman), dove è contenuta la canzone "Un cielo senza stelle",
scritta da me e il mio figliolo in memoria di Falcone e Borsellino.
Infine
- conclude Claudio Zarcone - abbiamo parlato della Fondazione "Norman
Zarcone", per la quale sono stati depositati all'Ars alcuni disegni di
legge firmati in senso bipartisan e un emendamento alla finanziaria,
purtroppo bloccati in Commissione cultura all'Ars, non si capisce bene
per quale motivo ufficiale.
Il presidente ha detto che vedrebbe bene la
nascita della Fondazione, tant'è che già il Quirinale si era attivato
con l'ex Prefetto di Palermo, Caruso, per spendere coi vertici politici
regionali i buoni uffici del Capo dello Stato, pur nel rispetto
dell'autonomia di un ente come la Regione".
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