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Europa. Aiuto! Mi si sono sgonfiati i ragazzi

[da Il Tempo]

E così il giochetto è scoperto. I primi della classe si son rivelati un po' palloni gonfiati. La Francia e la Germania, che hanno umiliato un intero popolo con le loro inopportune e rozze risatine mitteleuropee, si scoprono piedi d'argilla che potrebbero non reggere il peso. I francesi sono sull'orlo di un esaurimento nervoso, in bilico su una tripla A che potrebbe perdere una lettera. I tedeschi, invece, son stati costretti ad acquistare i loro stessi buoni finanziari, perchè in giro non hanno trovato tutti i clienti di cui avevano bisogno. Come la mettiamo? Vogliamo farci una risatina anche noi, adesso?

Nel frattempo, già che ci sono, continuano a sbagliare. Dimostrando di avere dell'Europa una visione tanto piccola e ristretta da somigliare, incredibilmente, al cortiletto di casa. Non era per questa miseria che abbiamo tanto sognato un'Europa unita. Ricca delle proprie differenze. Aperto ed integrato. Piuttosto che il borgo striminzito ripiegato sui propri particolarismi. Incapace di affrontare nel modo giusto il necessario ripensamento del moderno capitalismo finanziario.

Alla coppia, già ampiamente e fatalmente scoppiata, è adesso stato invitato anche il nostro Monti. E l'atteggiamento è tale da far supporre di voler creare un trio. Dentro l'Europa ma pure fuori da quella collegialità sovranazionale che era e rimane lo spirito più alto dell'utopia comunitaria. Ma in realtà non abbiamo bisogno di un direttorio a due oppure tre o quattro membri con la tessera vip. Non abbiamo bisogno di un'Europa ridotta. Al contrario. Avremmo bisogno di un'Europa più ampia. Più forte. Più consapevole delle nuove sfide che la modernità ci propone. E meglio capace di elaborare risposte di grande respiro. Che sappiano reinterpretare il futuro.

La signora teutonica ha affermato di essere rimasta impressionata dalle riforme economiche che il nostro Monti intende realizzare in Italia. Dev'essere, evidentemente, persona dai gusti annacquati. Fin troppo facilmente impressionabile. Perchè, in realtà, non c'è proprio nulla di nuovo sotto il sole. Le solite misure che andranno a colpire il mucchio selvaggio della povera gente che vive del proprio lavoro. Preferibilmente dipendente. Cose, tra l'altro, che proprio il direttorio europeo aveva suggerito, inutilmente, al guitto di Arcore.

L'Italia non è diventata, improvvisamente, buona. Non siamo usciti dalla crisi e non abbiamo fatto un solo passo avanti verso quell'equità fiscale, economica e sociale della quale dovremmo anzi parlare a lungo. Eppure gli amichetti europei adesso fanno a gara nel tirare la giacchetta del Monti premier. Dopo averci umiliato e commissariato. Prova evidente che il governo dei professori ha numi tutelari molto, ma molto più grandi e pericolosi delle misere caccolette alle quali eravamo abituati noialtri, nella nostra miope visione del mondo.

Non è con queste sceneggiate che potrà essere risollevata la sorte del nostro paese. Nè quella del mondo. Anzi. Esse suggeriscono che sarebbe il caso di deprimersi un pochino di più. Ogni giorno di più. Perchè stiamo andando verso una normalizzazione che rischia di lasciare intatte le solite ingiustizie. Le solite diseguaglianze. Il solito menefreghismo. La solita impotenza di coloro che lavorano sodo tutti i giorni. Ma non riescono a godere di alcuna prebenda speciale. Anzi non si meritano neppure quello straccio di protezione sociale, o di assistenza pensionistica o sanitaria, per le quali i nostri nonni tanto hanno combattuto in passato.

In questo senso dunque anch'io, come la cancelliera, mi dico impressionato. E' impressionante l'assenza assoluta di qualsiasi tentativo di apportare dei correttivi veri. Di cambiamento reale, strutturale, nella giusta direzione, ossia quella dei lavoratori, che Monti e l'Europa tutta stanno dimostrando. Francia e Germania sono proprio un po' palloni gonfiati. E poi sgonfiati.

La speranza è che non si debba diventarlo pure noi.

[Ave]

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