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Anagni. Il coraggio del PD


Il PD di Anagni domenica scorsa ha fatto una scelta di grande coraggio, dando un segnale politico importante alla città, agli organismi superiori del partito e ai circoli del comprensorio. Ci siamo trovati di fronte ad un PD del Lazio che ha ritenuto di dover indire i congressi pur essendoci già un consenso quasi “bulgaro” dell’assemblea regionale sulla figura di Enrico Gasbarra; ha prevalso la volontà di andare al voto, a nostro avviso soltanto per monitorare gli equilibri delle diverse componenti del partito, in un contesto nel quale il principale partito dell’opposizione forse avrebbe dovuto continuare a concentrare le proprie energie su questioni sulle quali le democratiche ed i democratici del Lazio e di Anagni sono già da tempo “in campo”: la sanità, il problema occupazionale, il piano di dimensionamento scolastico, il piano rifiuti appena approvato dalla giunta Polverini e, come se non bastasse, la recente emergenza meteo che ha colpito in particolare la nostra gente nella nostra provincia. A noi è sembrato che non fosse opportuno celebrare le primarie in un momento in cui tutti noi giriamo ancora per le nostre strade con gli scarponi e gli stivali di gomma. Dunque, considerato che nei congressi dei circoli gli iscritti avevano espresso in modo chiaro una leadership forte e riconosciuta, abbiamo proposto di superare le primarie e di insediare subito la segreteria regionale. Così non è stato, non è stata accolta nemmeno la richiesta di un ulteriore rinvio. Abbiamo quindi ritenuto di dover prendere questa decisione di astenerci dalle primarie: dai segnali che ci arrivano, sembra essere stata una determinazione condivisa da una gran numero di anagnini, in tutt’altre faccende affaccendati.

Nel percorso che ci ha portato a questa scelta, si è aperto anche un confronto sul partito e sullo strumento delle primarie, nelle quali noi crediamo e continueremo a credere: anzi, non ci piace che questo evento non venga valorizzato come meriterebbe. Perché se le primarie non tornano ad essere un momento di partecipazione popolare, un’opportunità di confronto tra idee, valori, progetti, programmi, visioni della società e del territorio, prima o poi incominceranno a nauseare l’elettorato e, a lungo andare, finiranno per interessare una platea di elettori più ristretta di un’assemblea condominiale. A noi non è piaciuto di impegnarci per ciò che è sembrato più un momento per la “conta” tra componenti, al di là delle buone intenzioni di tanti nostri amici che si sono candidati: d’altro canto le cronache provinciali di questi giorni (cfr. le edizioni di COG del 19, 21 e 22 febbraio u.s.) confermano che questa nostra analisi non è molto lontana dalla realtà, stando almeno a vicende come quella del circolo PD di Frosinone e delle dimissioni del suo coordinatore Fabrizio Cristofari, seguite alle polemiche interne sorte proprio in occasione delle primarie.
Certo questa scelta, che non vuole essere una protesta, ma un’opportunità di confronto e discussione con il nostro gruppo dirigente regionale e provinciale, è stata l’occasione per porci alcune domande: perché alle primarie del partito vengono votate delle liste “bloccate”, senza dare la possibilità di esprimere delle preferenze? Perché nelle assemblee di circolo gli iscritti al PD possono esprimere il proprio voto esclusivamente per il candidato segretario, mentre al contrario, nelle primarie viene data a tutti (formalmente elettori del PD, ma in realtà tutti, anche elettori del PDL) la possibilità di votare le liste (bloccate) dei candidati all’organismo rappresentativo del partito? Che senso ha allora iscriversi e partecipare alla vita del partito?


Tutte queste istanze ed idee come PD di Anagni le abbiamo intercettate tra la gente, discusse e sintetizzate nel documento politico che abbiamo pubblicato domenica scorsa.
Tutto questo il PD è riuscito a farlo perché, finalmente, da quasi un anno ha riscoperto se stesso ed il proprio destino, l’unità profonda delle sue donne e dei suoi uomini attorno all’idea di un partito che deve svolgere un ruolo centrale nel territorio. In molti oggi riconoscono che il PD c’è, riesce a stare “sul pezzo” nel modo e con i tempi giusti. Ha recuperato un rapporto con il proprio gruppo consiliare, con gli altri partiti di opposizione, con i militanti ed i simpatizzanti dei vari territori; è rientrato in contatto con i cittadini, con i gazebo nei mercati cittadini, nelle contrade del territorio, con le riunioni con gruppi o comitati, con le iniziative pubbliche, con il coinvolgimento dei propri rappresentanti, da Scalia a Felli (quest’ultimo consigliere provinciale non del PD, ma comunque di riferimento dell’area a nord di Frosinone), da De Angelis a Migliorelli, ai circoli del comprensorio: tutti sempre partecipi alle attività di un partito come quello di Anagni, che ha deciso di porre fine a polemiche e divisioni, grazie alla scelta di quel tanto contestato “congresso” cittadino di un anno fa, in occasione del quale secondo alcuni si sarebbero consumate congiure, stipulati oscuri accordi (?) e nel quale, in realtà, è avvenuto soltanto che coloro che hanno contribuito a fondare questo partito hanno deciso che il PD ed Anagni meritassero di più e hanno intrapreso un cammino unitario non in nome dei “franceschiniani” o dei “bersaniani” o dei “veltroniani” o dei “mariniani”, ma soltanto in nome e per conto del Partito Democratico. E’ una “roba” che a qualcuno non è andata giù.


Siamo stati accusati di aver svolto un congresso con le nostre “truppe cammellate”, con i pochi fedelissimi: io da tempo non avevo più visto un’assemblea di partito con tanta partecipazione, nella quale non è stato impedito a nessuno di formare proposte alternative al percorso unitario intrapreso dalla stragrande maggioranza degli iscritti. E’ stata attribuita a noi una responsabilità che non avevamo, quella di non aver convocato per iscritto i tesserati, ma soltanto con il “passaparola”( ma, evidentemente, gli iscritti hanno comunque avuto informazione, con sms, mail, passaparola, pubblicazione di un manifesto sulla bacheca del partito e di comunicati stampa, hanno partecipato e si sono liberamente espressi): non avremmo potuto svolgere quel ruolo, non era toccato a noi governare il partito dopo l’autosospensione del segretario avvenuta un anno prima; il PD di Anagni allora non stava affatto bene e si è potuto contare soltanto sul senso di responsabilità e sulla buona volontà di noi tutti (ricordo gli incontri e i momenti conviviali pubblici di informazione nelle varie zone di Anagni). E’ triste costatare che ancora oggi ai fatti, alle iniziative e alla vivacità di un partito qualcuno continui ancora a contrapporsi con un vecchio armamentario di linguaggi offensivi ed argomenti infondati. Adesso esce fuori la storiella di un presunto accordo per la candidatura a sindaco di Anagni tra me, Tagliaboschi ed “il gruppo di Save Sardaro e De Angelis”: quanta creatività sprecata così penosamente! Non c’è stato mai nulla di più lontano dai nostri pensieri di tutto ciò; chi pensa questo evidentemente attribuisce a noi i propri comportamenti e desideri! 
 

A noi e a tutto il PD di Anagni oggi interessa soltanto costruire un progetto politico vero, un’alternativa concreta per Anagni, per la città che amiamo per davvero (almeno noi): poco importa chi sarà a guidare questo percorso, se io, Aurelio, Vittorio, Riccardo, tu prof, uno dei nostri consiglieri di opposizione, dei nostri segretari di partito, un rappresentante delle associazioni e dei comitati cittadini, un esponente autorevole del mondo del lavoro e delle professioni, un cassintegrato, un lavoratore precario, un insegnante, uno studente, un infermiere dell’ospedale... Sarà probabilmente il migliore e sarà riconosciuto e considerato come tale soltanto se saprà rappresentare ed incarnare l’alternativa per Anagni: Tutto il resto è soltanto stupida dietrologia ed inutile fantapolitica! 

Peppe Russo

Commenti

  1. E' necessario lavorare per il bene comune e nessuno si risparmi perché è in gioco la nostra cara Anagni.

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  2. Perché affrettarsi a produrre sto papier, per rispondere a qualche commento su un blog. Come funziona? Ad un commentino di traverso, si risponde con una scarica di tomahawk letterari? Della serie soffochiamo il dissenso con più ragionamenti possibili, fino a far esplodere il cervello del lettore...?
    E poi, se il Pd ha un segretario, ma fate rispondere lui!
    Ci siamo ricordati presto di contestare le "liste bloccate". Quando però sono servite per eleggere chi dicevate voi, in accordo con i big, dal 2007 in poi, non avete emesso neanche un miagolio.

    Non vi rendete conto neanche che quando scrivete, argomentate, vi contraddicete ogni due capoversi.
    La politica non è quel che pensate voi. Quando lo capirete, la sinistra forse risogerà come una fenice, dopo una catastrofe termonucleare. Perché qui neanche l'anagrafe ha fatto capire a certe persone che è ora... di fare altro.

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  3. Sono perfettamente d'accordo con l'anonimo delle 18,00, parole, sermoni, prediche e pochi fatti.
    Vi siete dimostrati come sempre degli opportunisti, sottolineate che Vi interessa costruire un progetto politico vero e i primi a non essere veri siete Voi e Vi dico perché:
    non date spazio ai giovani, volete stare sempre al comando della sezione e per questo siete disposti politicamente a tutto " VEDI L'ULTIMO CONGRESSO CITTADINO" Ragionate sempre con le tessere e sappiamo bene cosa sono le tessere dentro i partiti (perché il PD non è da meno): parenti e amici che portate all'assemblea solo per quell'occasione.
    Non mi voglio dilungare però vi dico riflettete e fate un passo indietro tutti "DIMETTETEVI" per il bene del nostro partito.

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  4. Quel che si mormora in giro sarà pure dietrologia, ma può essere che ce l'hanno tutti sempre con voi?
    Ci sarà un motivo per cui, a giro, ogni tanto, qualcuno si imbestialisce con voi? Oppure ad Anagni sono tutti sotto l'effetto di strane sostanze stupefacenti...
    Fate politica come 30 anni fa, ma le persone sono molto più sveglie, più informate e istruite. Quindi c'è poco da raccontare.
    Vi attaccano sempre per gli stessi motivi, sempre persone diverse. Sarà forse perché fate sempre gli stessi errori?
    Ma non ve le fate mai certe domande?

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  5. Sono perfettamente d'accordo con chi mi ha preceduto, i partiti devono rinnovarsi altrimenti non c'è democrazia.
    “La politica si apra alla società civile perché abbiamo bisogno di altre facce, d'altre energie, d'altri carismi. Soprattutto, di parole nuove. Non vedete che quello che dite oggi sono solo ripetizioni?”
    IL GIOVANE MONTALBANO........

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  6. Avevo detto al prof che non avrei più risposto ai commenti anonimi, per due motivi: perché chi non ha il coraggio di metterci la faccia quando scrive non può permettersi di parlare delle "facce" degli altri, né parlare di nuovo e rinnovamento: che novità è quella di gettare del fango gratuitamente, senza assumersene la responsabilità?(roba da Italietta dei furbi). In secondo luogo perché le "fiumane" dei commenti anonimi, che dovrebbero dare l'immagine di un largo dissenso nei confronti miei e del PD,proprio perché anonimi, potrebbero essere riconducibili ad una stessa persona o ad uno stesso gruppettino di persone. Mi permetto solo questa volta di replicare al siparietto che viene spesso inscenato da certi "opinionisti". Io, che non faccio politica da 30 anni, e che non sono mai stato al potere, anche quando al governo c'era il centrosinistra,(lo scrivo tanto per precisare, per fare chiarezza: non voglio criminalizzare nessuno per aver amministrato questa Città) ci metto la faccia in quello che dico e quello che faccio, con la mia storia e le mie scelte, che sfortunatamente per qualcuno sono pubbliche, e parlano non di vantaggi o di convenienze, ma spesso di tutto il contrario. Questo ragionamento delle tessere, "con le tessere in mano", quale sarebbe? Ogni associazione, ogni gruppo sociale, ogni realtà associata decide e fa decidere ai propri associati, sia esso un'associazione, un condominio, un partito, una società per azioni o un sindacato... o un partito. Gli iscritti ad un partito vanno rispettati sempre: non è che quando prendono delle decisione gradite sono bravi e quando decidono diversamente dai desideri di qualcuno è perché sono agli ordini di qualcun altro. Poi ci sono anche le primarie che, tra l'altro, fa il PD, non qualche altro partito. Su questo ho già scritto e detto che si tratta di uno strumento irrinunciabile, che però presenta molte contraddizioni, che nelle nostre riflessioni e discussioni di partito abbiamo già evidenziato: che c... vuol dire che le liste bloccate sono andate bene nel 2007 quando interessava a noi? Le abbiamo fatte noi ad Anagni le regole delle primarie del PD? E poi: a noi chi? Mi sono candidato io alle primarie del PD? O Save Sardaro? O Tagliaboschi? Ah, ho capito! In una lista delle primarie c'era la giovane e nuova Teresa Neri, che non aveva mai avuto esperienze politiche di lungo corso e che però come giovane allora non contava, perché si presume che fosse ascrivibile ad altri "vecchi": non valeva. Ergo, non basta aprire il partito a giovani e nuovi qualsiasi, ma solo a quelli che sono graditi a chi non ha il coraggio di firmare i propri commenti sulla rete! Concludo: il PD è già intervenuto ufficialmente giorni addietro con un documento politico. Questo mio ultimo intervento, anche se sul PD di Anagni, anche se sulla comunicazione di un'esperienza di un dirigente di partito, è un contributo personale, scaturito da una riflessione mia che ho voluto condividere su anagnicaputmundi alla fine di un confronto approfondito con il prof, senza aver consultato un qualche ufficio stampa o una qualche fantomatica "spectre" di partito. Dunque non capisco perché avrebbe dovuto intervenire il segretario del PD al posto mio! E' singolare che se uno, in forma anonima, si permette qualche "licenza" su un blog è bravo e questo è un segno di democrazia; e se uno invece, firmandosi, posta un proprio contributo scritto lasciandosi anche provocare positivamente da certi professionisti dell'anonimato, allora è uno che non accetta il confronto e vuole soffocare il dibattito. Strana idea di democrazia! Cari anonimi, se siete così bravi, così puri, così eroici e depositari della verità, palesatevi e confrontatevi con me a viso aperto, senza opporre questioni di opportunità o chissà di che altro motivo bislacco. Altrimenti vuol dire che quello che scrivete non vale nemmeno la vostra firma! Adesso insultate pure tranquilli:non perderò tempo più di tanto a rispondere! Peppe Russo.

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  7. Leggo e rileggo, ma insulti non ho visti.

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  8. Non sono ne un iscritto, ne un elettore del PD, ma è mai possibile che lo sport preferito di molti sia tirare a segno sul PD?

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