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Anagni. Ambiente. L'intervento di Piero Alonzi

 

 Esclusiva assoluta

 

Ecco l'intervento di Piero Alonzi, consigliere PD, al Consiglio Comunale di martedì.

 

Argomento: l'impianto TMB a Castellaccio e la situazione ambientale della città

 

(...)



Non so se la Polverini, la giunta e i consiglieri di centrodestra della Regione Lazio tra cui anche il nostro emerito concittadino che si avvale del titolo di Onorevole sanno che: la Valle del Sacco è un'area geografica del Lazio compresa tra le provincie di Roma e Frosinone attraversata dal fiume Sacco, densamente abitata in molti comuni, tra cui Colleferro, Segni, Gavignano ; Anagni, Ferentino, Paliano, Sgurgola, Morolo, Ceccano che per anni ha dovuto subire l'inquinamento portato dall'industrializzazione incominciata negli anni 60. Negli anni a seguire, sempre si parlava del pericolo d'inquinamento ambientale ma in nome del progresso e dei posti di lavoro si faceva finta di non vedere ciò che stava realmente accadendo e i pochi che volevano che si affrontasse il problema non venivano presi in considerazione. Purtroppo gli effetti negativi a lungo andare incominciavano a venir fuori era impensabile che il disastro restasse nascosto, occultato per l'eternità. Nasce l'Europa, le leggi in campo ambientale cambiano e obbligano anche l'Italia ad adeguarsi, controlli più rigidi da parte di enti accreditati, obblighi più rigidi in materia di smaltimento rifiuti per l'industria e la nascita di associazioni ambientaliste per la difesa della Salute e del territorio portano a dare più attenzioni al problema ambientale.

Negli anni 90 incomincia a venir fuori il tragico risultato frutto di una politica scellerata e fallimentare sul tema ambientale che vede coinvolti e complici tutte le forze politiche di governo sia di destra che di sinistra a tutti i livelli che si sono succedute negli anni. Vengono individuate discariche abusive di rifiuti industriali e perizie tecniche rilevano la presenza di inquinanti da non sottovalutare. Ricordo che nel 2005,  a seguito dei livelli elevati di betaesaclorocicloesano (sostanza chimica derivante dalla produzione di pesticidi) rinvenuti in campioni di latte di mucca provenienti da aziende locali viene riconosciuta e dichiarata l’emergenza per la Valle del Sacco. Nel 2006 la ASL RmE rende noto uno studio specifico sull’elevato numero di mortalità e ricoveri ospedalieri dei residenti nella Valle del Sacco, tra la fine degli anni 90 e i primi anni del 2000 non si hanno più dubbi emergono dati che confermano l'inquinamento della Valle del Sacco.
Anche in questo caso sono state impiegate ingenti risorse economiche per il risanamento, distrutto il latte, inceneriti i raccolti ed eliminati interi allevamenti ma l'inquinamento c'è e rimane, ci vorranno decenni per smaltirlo.


Oggi, nonostante gli attenti controlli delle forze dell'ordine e di chi è preposto ad effettuare controlli il pericolo d'inquinamento ambientale è sempre  in agguato, Vi ricordo delle 30 mucche morte per avvelenamento da arsenico nel rio Mole S. Maria affluente del Sacco, Vi ricordo lo squallido fatto accaduto al termocombustore di Colleferro dove venivano bruciati materiali non autorizzati come l'amianto ed altri componenti nocivi e che ha portato all'arresto degli amministratori e tecnici dell'impianto, Vi ricordo della diossina riscontrata sul nostro territorio in località quattrostrade dove ancora non si è scoperta la natura, Vi ricordo delle decine di micro discariche di amianto che si vanno formando sul territorio per mancanza di una politica di informazione e di recupero ......
Nonostante tutti questi disastri, questo territorio viene ogni giorno messo in serio pericolo perché scienziati della politica invece di fare una legge a tutela e difesa dell'intera area dichiarandola zona protetta da nuovi insediamenti di stoccaggio di materiali pericolosi  e  di nuovi termocombustori, che fanno? Decidono di destinare l'intera area a pattumiera del Lazio e di Roma senza un minimo di vergogna e di buon senso. Ma d'altra parte che cosa ci si può aspettare da chi sta chiudendo gli ospedali, da chi non è in grado di garantire con la Sua politica l'occupazione il lavoro, ma si tutela e si si fa leggi per garantirsi il vitalizio di fine legislatura e se ne frega della crisi.
Qualcuno dirà che è demagogia ma Vi posso garantire che è la realtà.
Proposte oscene vergognose come quella di aprire un nuovo TMB qui nella Valle del Sacco aprono un'altra pagina triste, molto triste per la storia e gli abitanti di questa zona e per tutti noi!


Ci vorranno  molti anni per conoscere la vera portata dei danni all’ambiente e all’uomo.
Per l'alto grado d'inquinamento riscontrato nell'intera area della Valle del Sacco, prima che sia troppo tardi, invito il Presidente del Consiglio a far votare una proposta dei consiglieri di opposizione al Consiglio Comunale per far riconoscere dalla Regione Lazio e dal Governo il territorio del Comune di Anagni area protetta da nuovi insediamenti di stoccaggio di rifiuti, di materiali nocivi e pericolosi e da nuovi insediamenti di termocombustori di vario tipo.


Se la nostra proposta sarà votata a favore da tutto il Consiglio Comunale, invitiamo il Sindaco e la commissione Ambiente a far si che il Comune di Anagni sia promotore della stessa iniziativa presso tutti i comuni della Valle del Sacco.


Il Consigliere Comunale - Piero Alonzi

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