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[foto da DimmidiPiu] |
C'è una politica che non ha capito. Che non capisce. Che non vuole capire. C'è una politica che continua a farsi beffe della nostra intelligenza. E della nostra pazienza. In tutto il paese soffia un devastante vento di rivolta morale e civile nei confronti di un modo vecchio e vergognoso d'intendere l'esercizio della politica, ma qualcuno continua a tirare dritto per la sua strada, insistendo ad offrire uno spettacolo indecoroso ai cittadini.
E' notizia di ieri, ed ha infuocato immediatamente tutta la provincia. Il presidente, Iannarilli Antonello, ha fatto fuori quattro personaggi illustri della sua giunta, compreso il superassessore anagnino Cardinali Alessandro, per quella che le cronache giornalistiche riportano come una vendetta politica. Motivo? Secondo Iannarilli nella nuova giunta comunale di FR doveva trovare obbligatoriamente posto il signor Straccamore Enrico. Poichè invece il neo sindaco non ha collocato lo Straccamore, Iannarilli ha pensato bene di silurare i quattro della sua giunta. Vendetta politica, appunto.
Queste sono le parole del signor Iannarilli, riportate dal sito de LaPro: «E' inutile che ora dicono che non lo sapevano. Lo sapevano tutti: Ottaviani, Abbruzzese, Pallone e Fiorito. Lo sapevano da sabato. Erano stati avvertiti: se tra i nuovi assessori comunali non ci fosse stato il nome di Enrico Straccamore, avrei cacciato dalla Giunta provinciale i rappresentanti delle correnti del Pdl che si sono opposti a quel nome. Hanno posto il veto Abbruzzese e Fiorito? Ed io mi sono regolato di conseguenza». E su Cog si legge anche questo: «E' una questione politica. Qui le persone non c'entrano nulla».
Sono parole che andranno ricordate nei libri di storia. Nel capitolo Rivoluzione Italiana, quando tra 1000 anni la studieranno a scuola. Queste parole sono il concentrato perfetto di quello che noi VitamineK vogliamo cambiare. Sono l'esempio eclatante del livello vergognoso al quale la politica italiana è stata costretta. Ecco. Nell'idea semplice e genuina che noialtri abbiamo della politica, invece, le persone non si nominano per amicizia, ma per competenza. E non si silurano per consumare vendette politiche ma perchè, nel caso, non hanno lavorato bene.
Possiamo permetterci ancora il lusso di una politica che segue e persegue logiche di pura spartizione di poltrone ed incarichi? Giorgia Meloni, PdL, poco tempo fa aveva collegato il tragico risultato delle destre in queste amministrative all'incapacità di «valorizzare il merito». Ecco. Venga a parlare con questi suoi amici, la Meloni. Venga a ragionare di merito con il signor Iannarilli. Venga a giustificare un presidente provinciale che smonta dalla sua giunta quattro personaggi illustri perchè un suo collega destro, sindaco di FR, non ha inserito nella sua, di giunta, un uomo a lui molto gradito.
Iannarilli ha parlato addirittura di avvertimento. E' questa la politica che ci hanno regalato le destre in quest'ultimo,tragico, ventennio. La politica degli avvertimenti. E dei veti incrociati. In un gioco al massacro che prescinde da meriti e demeriti. Da fare bene oppure fare male. Per le destre l'unica cosa che conta, ancora una volta, è la cordata politica. La corrente giusta che, presa nel momento giusto, ti porta in alto. Oppure in basso.
Allora, caro signor Iannarilli Antonello, a proposito di avvertimenti. L'Italia ne ha mandato uno bello forte. Altro che antipolitica. Altro che caos. Forse non saremo esperti. Forse non saremo sempre in giacca e cravatta. E forse non sapremo neppure tirar fuori il sorriso giusto al momento giusto. Ma una cosa la sappiamo con assoluta certezza. Questa politica primitiva, insensata e costosissima non la vogliamo più. Non ci serve. Non ce ne facciamo proprio niente.
E se proprio abbiamo voglia di giocare con le pedine, ci facciamo una partita a scacchi.
[Ave]
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