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I lucchetti della libertà




Viviamo in un'epoca che non aiuta molto i giovani. E' vero. Sono carne da macello anche loro. Tic e mode solo per renderli ubbidienti consumatori. Spersonazlizzazione assoluta e devastante. Superficializzazione premiata come valore. Merito (a patto di sapere bene di cosa si parli) mai premiato. Al contrario. Quest'epoca è capace solo di premiare la loro prostituzione fisica ed intellettuale. D'accordo. Non è niente facile neppure per loro. Ma.

Ma non c'è niente di peggio che barattare la loro libertà con un (falso ed inutile) sentimentalismo. In pratica, ciò che accade a Roma. Dove il Sindaco per caso ha pensato bene di prendere in mano il problema dei lucchetti dell'amore. Quelli che son diventati di moda grazie alle meravigliose opere del signor Moccia Federico. Come vedete nel filmato e come potete leggete in questo pezzo del Messaggero, i lucchetti rovinano la storia architettonica ed archeologica della capitale. Ma, invece di rimuoverli semplicemente, l'Alemanno ha chiesto il permesso allo scrittore. Ed ha stabilito, per non scontentare lui ed i suoi gran lettori, che tutti questi lucchetti saranno rimossi, si, ma sistemati in una postazione museale. Detto in parole povere, ci sarà un museo che conterrà tutti questi lucchetti. Con su scritte frasi come Ale e Franz forever. Ti amo piccioncino. Nei secoli fedele, farfallina mia.

Tanto per dire. Nella nostra città, come sapete bene, esiste una specie di museo virtuale. Inaugurato numerose volte dai destri. Ma inesistente nella realtà. In compenso, forse non tutti sanno che Anagni potrebbe ospitare realmente un grande museo. Perchè innumerevoli e di gran pregio sono i manufatti antichi rinvenuti nel nostro territorio. Che attualmente s'impolverano in qualche magazzino lontano. Ma che potrebbero smuovere davvero il flusso turistico verso la nostra città. Sopratutto quello di carattere culturale. Ecco. La notizia è questa. Che, grazie ai destri, il nostro museo e le nostre ricchezze archeologiche continueranno ad essere inesistenti. Mentre, sempre grazie ai destri, nella capitale sarà inaugurato un museo con, udite udite, i lucchetti dell'amore. L'ennesima prova dello spessore della cultura destra. Capace di premiare qualsiasi caz*ata capace di instupidire le masse e superficializzare la realtà.

Personalmente non ho niente contro l'oggetto materiale chiamato lucchetto. Qualche perplessità simbolica me la crea l'idea che il lucchetto sia associato al sentimento amoroso. Che invece le anime dovrebbe liberarle. Non certo incatenarle. Ma tutti i giusti son gusti, naturalmente. E non mi stupisce che tante giovani coppie riescano ad amarsi attraverso l'incatenamento. E' un segno della povertà, anche sentimentale, della nostra epoca.

Ma che i lucchetti dell'amore vadano ad intaccare la bellezza di un ponte e di una fontana dall'immenso valore storico, archeologico ed architettonico. E che il responsabile morale di questa barbarie vada a perorare la loro causa, mostrando di non avere alcuna percezione della differenza che esiste tra la mimesis e la realtà. Bè. Questo m'indigna.

I lucchetti possono essere molto utili. Se usati nel modo giusto. Magari per rinchiudere le follie insensate della nostra epoca.

[Ave]

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