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Movimentini. Il buio oltre la siepe

I risultati elettorali, faticosamente emersi da tonnellate di commenti, alcuni dei quali davvero esilaranti, hanno fornito un risultato inequivocabile. I sinistri non hanno vinto. Perchè la loro maggioranza è insufficiente per il governo. I destri non hanno vinto. Perchè non hanno neppure un numero a favore. I grillini non hanno vinto. Perchè il loro 25%, stante le ripetute farneticazioni del guru, rimarrà rinchiuso in una bolla di sapone dalla quale non sarà possibile governare nulla. Il centro, per l'amor di Dio, non ha vinto. Anzi, praticamente è scomparso. Tutti gli altri, ahimè, perchè parlarne? Briciole. Insomma. Non ha vinto nessuno. Ma abbiamo perso tutti. L'Italia ha perso.

Certo la legge elettorale con la quale siamo stati costretti, ancora una volta, a votare, non ha aiutato. Ma la realtà è un po' più profonda, stavolta. Affonda più giù. E dice che il M5S, alla sua prima comparsa, è diventato il primo partito d'Italia. Con poco più del 25%. A ruota il PD. Un po' più indietro il PdL. I primi tre partiti ruotano intorno al 25% ciascuno. Tre minoranze che non ce la fanno a diventare forza di governo.

Tutto questo ha prodotto l'ennesima anomalia italiana. Quella ingovernabilità che però, sia chiaro, non è automatica. Non è tanto nelle cose. Quanto nella testa dei protagonisti. Perchè il nostro paese è pieno di forze politiche incredibilmente inconsistenti. Vecchie anche se nate l'altro ieri. Incapaci di assumersi quella responsabilità che il loro ruolo comporterebbe, questo si, automaticamente. Forze politiche che magari si presentano alle elezioni, che chiedono voti. Che fanno campagna elettorale in giro per l'Italia. Ma che poi, conquistati una cinquantina di senatori, si rinchiudono in una solitudine incomprensibile e, davvero, irresponsabile. Ecco. Basterebbe che il M5S, coi suoi numeri, decidesse di stare con i sinistri. Ed avremmo un governo alla Camera ed al Senato. Oppure potrebbe stare coi destri. Per avere una forma diversa di ingovernabilità. Dovuta, questa si, solo alla porcata della legge elettorale.

Basterebbe, insomma, che i movimentini capissero che tutto questo darsi da fare virtuale. Tutta questa pseudo attività dovrebbe essere stata compiuta con un obiettivo. Governare. Andare realmente a decidere delle sorti del paese. Invece. Proprio nel momento in cui i grillini conquistano un risultato incredibile, il guru balbetta davanti alle tv. Dimostra ancora una volta di non avere la più pallida idea di cosa, effettivamente, occorrerebbe fare. Adesso.

Il comico Beppe Grillo continua ad evocare il futuro. La palingenesi dell'umanità. Il mondo nuovo che verrà. Ma rimane a bocca aperta appena gli domandano cosa succederà domani. Oggi. Fra 5 minuti. Non lo sa. Parteciperete ad un governo? Non lo so. L'Italia potrà essere stabile? Non lo so  Si riandrà a votare? Non lo so. Starete con questi o con quelli? Non lo so. Voterete la fiducia a chi si presenterà? Non lo so. E' così che i grillini cambieranno l'Italia. Mettendo insieme, come tante belle figurine colorate, una serie di Non lo so.  Guardandoti con la stessa aria ispirata del loro guru. Che, sia detto per inciso, sembra avere idee chiarissime su un futuro oscuro e lontanissimo. Ma del presente pare non avere alcuna cognizione.

E' questa la nostra attuale tragedia. Una volta avevamo mandato al potere la fantasia. O, per lo meno, avevamo provato a mandarcela. Adesso voialtri avete invece mandato al potere il nulla. Il Non lo so. Anzi. Avete mandato al potere qualcuno che, a quanto pare, non vuole governare. Rifiuta ogni responsabilità. Perchè, evidentemente, non è nato per costruire una alternativa. Ma solo per distruggere quanto rimaneva della nostra libertà democratica.

E' impossibile, al momento, collegarsi alle elucubrazioni del guru. Se una qualche forma di ragionevolezza esiste, non è ancora pervenuta. Dunque è impossibile anche solo ipotizzare cosa succederà. Siamo anche noi al buio. E, proprio come il comico Grillo, possiamo solo dire Non lo so. Facevano un po' tenerezza, ieri sera, alcuni movimentini sorpresi dalle telecamere a festeggiare in una pizzeria a Roma. Inneggiavano al loro guru e parlavano delle grandi riforme e progressive che starebbero in procinto di realizzare. Peccato che nessuno ha spiegato loro che, stante il Non lo so del gran capo, se un governo non si riuscirà a formare torneranno tutti, insieme ai loro colleghi degli altri partiti, a casa. Senza avere avuto neanche la possibilità di alzare la manina.

Perche è la Costituzione italiana, e non certo il sottoscritto, a dire che prima di tutto occorre votare la fiducia ad un governo. E poi, dopo, si può cominciare a lavorare alle famigerate riforme. A tutte quelle che si vuole. Ma se si continua a scambiare la responsabilità di una fiducia con l'inciucio, parola più e più volte pronunciata dal guru, allora vuol dire che non si è capito proprio niente. Oppure, che si sta continuando con gli spot elettorali. Nel qual caso sarebbe utile che qualcuno gli spiegasse che le elezioni sono terminate. Stop. Finite. Si può voltare pagina. Gli spot si possono rimettere nel cassetto.

I voti si prendono per avere seggi. Sui quali debbono andare a sedersi deputati e senatori. I rappresentanti del popolo. I quali debbono andare a spingere per un governo (od una opposizione) che deve prendere decisioni. Deve fare cose. Leggi. Deve cambiare il paese. Se neanche questo i movimentini finiranno col fare, sarà stato il voto più inutile della storia della democrazia europea.

Ma anche il più tragico.

[Ave]

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