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Sorpresa. Dentro la scatoletta di tonno c'è solo merda. Digitale

[da LiberoQuotidiano]

Diciamo la verità. Ha ragione, el Beppe. Chiunque sia anche solo un pochino coinvolto nelle dinamiche del web sa, ed anche molto bene, che esiste davvero quella che lui ha chiamato «merda digitale». E' un pericolo insito nel concetto stesso di web. In fondo, non s'intende internet anche come «piazza digitale»? Ecco. proprio come una piazza. Una strada. Non sai mai chi ti può capitare d'incontrare. E gli stessi mentecatti che si trovano sotto casa è possibile ritrovarseli tra i piedi anche sul web. Garantito.

Ma. Ma appare quanto meno curioso il fatto che, a lamentarsene, sia uno che il web lo conosce benissimo. Uno che, grazie al web, ha costruito e continua ad alimentare le proprie fortune. Non solo politiche. Uno che è in stretta combinazione con una mente digitale. Che dal web trae il proprio sostentamento professionale. E che le dinamiche virtuali sa come padroneggiarle. Senza rimanerne vittima.

Insomma la lamentatio sarebbe comprensibile se, a farla, fosse un pischelletto qualsiasi alle prime esperienze col web. Ma da uno che s'è appuntato sulle spalline non una, ma addirittura cinque stellette grazie proprio alla sua capacità di sfruttare in modo assai egregio le potenzialità del web, bè. Parrebbe quasi, ed anzi è proprio, ridicolo. Ridicola è questa pretesa di ricostruirsi una specie di verginità virtuale. Il web cattivo che strattona il donzelletto che vien dalla campagna. Ligure. Non è così, naturalmente. Perchè è vero che, come detto, nel web ci son gli stessi identici imbecilli prezzolati che gironzolano sotto casa. Ma, proprio come accade nella realtà, è possibile mettere in atto strategie alternative per depotenziarne gli effetti negativi.

Sarebbe sufficiente, ad esempio, far passare i commenti attraverso un filtro di ammissibilità. Ossia operare quel normale controllo che, ad esempio, persino il sottoscritto, pur nella sua formichineria, mette in atto. Tale procedura, però, andrebbe a cozzare con due caposaldi del verbo grillesco. Il primo è quello che si richiama al mito della democrazia diretta. Ognuno dica e faccia quello che vuole. Libertà orizzontale per tutti. Come si potrebbe filtrare una libertà del genere, senza contraddirla al punto tale da negarla?

Il secondo caposaldo tradito, invece, è assai più pericoloso. Perchè il guru non si è lamentato delle parolacce. Degli insulti. Delle offese. Delle diffamazioni. Delle zozzerie postate nel suo blog. Naa. Si è lamentato delle idee. Dei punti di vista. Dei ragionamenti. Diversi dai suoi. E, pertanto, automaticamente deviati verso i lidi delle «merde digitali».

Se si fonda un non-movimento che fa dell'assoluta libertà e della democrazia diretta il suo punto di forza, non si può ragionevolmente pensare che s'incontreranno solo entusiasti. Il fatto stesso di desiderare la liberazione del pensiero individuale, la sua fuoriuscita dagli schemi imbalsamatori, produrrà idee soggettive che, fatalmente, sono destinate a deviare, in maniera più o meno ampia, dal pensiero originale e padronale.

Etichettare queste deviazioni non come libertà di pensiero, ma come pura e semplice «merda digitale» è un'offesa profonda a quella stessa democrazia che, a parole, il neoinquisitore dice di voler realizzare.

Non esiste un web buono e puro, separato e diverso dal web cattivo e sporco. Esiste un solo web. Che li comprende tutti. Che tutto include. Ed il barbuto ligure sa molto bene che, accanto a quella che lui ha definito «merda digitale», ossia pensiero prezzolato organizzato per screditare il suo non-movimento, è possibile ipotizzare l'esistenza uguale e contraria di altra spazzatura digitale. A lui favorevole. In altre parole, se davvero TUTTI i critici sono organizzati da nemici, chi ci dice che TUTTI gli adepti non siano in realtà, anch'essi, fantasmi digitali, ma organizzati da amici?

Uno ad uno. Palla al centro. Per questo la sua lamentatio è particolarmente ridicola. Perchè sembra la lacrimuccia dell'ingenuo che scopre the dark side of the moon. Lui che, dal lato oscuro, invece proviene.

Alla fine, dunque, non s'è trattato d'altro che dell'ennesimo insulto rivolto a tutti coloro che non la pensano come lui. E che, incredibile dictu, hanno osato andarglielo a dire in faccia. Ossia nel blog. E' questo il senso profondo della democrazia grillina. Un pasticcio padronale, virtuale e populista che sta bloccando il paese. Quando avrebbe dovuto invece cambiarlo.

Quella famosa scatoletta di tonno, ahimè. Mi sa che è stata proprio aperta. Ma dentro non ci abbiamo trovato le chiavi della politica italiana. Ci abbiamo trovato qualcosa che puzza terribilmente. Gira che ti rigira, sempre là finiamo. Saremo destinati a rimanere un paese di m***a?

[Ave]

Commenti

  1. 1 vale 1, ma Grillo e Casaleggio valgono TUTTI.
    Emanuele (e gli altri grillini) non fatevi controllare da nessuno (chiunque esso sia) e cercate di tenere attivo più il cervello (e la relativa capacità di critica) che i vostri computer e smartphone...

    Ps: dai tuoi commenti è evidente che non avete la minima idea di quanto un sistema informatico che veicoli dati possa essere "fragile"...

    Ingegnere

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