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La distruzione della scuola pubblica for dummies / Una democrazia impresentabile




Manca un solo giorno. Eppoi vedremo se. Se la scuola pubblica sarà riuscita ad aprire una breccia nel muro di autoritarismo e di arroganza, in una parola di fascismo, che il governo abusivo di Renzye ha costruito intorno alle sue poltrone. Hai visto mai che un clericalducetto sia costretto ad andare a lavorare grazie alla resistenza eroica della scuola? Vedremo, appunto, domani.

Molti sono gli elementi che fanno ben sperare. Il Renzye aveva cominciato col 7-0. Vinciamo in tutte le regioni. Poi deviò sul 6-1. Col Veneto dato per spacciato. Adesso. Adesso che l'arroganza ha evaporato tutti i bluff, ha deciso di ripiegare su un più che modesto 4-3. Sottolineando che «sarebbe comunque una vittoria». Davvero? Davvero sarebbe una vittoria il 4-3? O non, piuttosto, la scoperta che quell'armata invincibile che doveva essere il pd clericalfascista del Renzye rischia di tornare alle famose percentuali da sconfitta di quella che era stata definita «sinistra bella ma perdente»? Eggià. Perchè sarebbe il caso di parlare anche di percentuali. Si parte dal 41% conquistato dal pd alle ultime elezioni. Quelle europee. Quelle che, giornali alla mano, furono salutate come il successo di Renzye. Allora, cari miei, se quelle che furono europee ebbero gran peso in Italia, anche queste regionali dovranno avere lo stesso peso. Partiamo dal numero 41. Stiamo a vedere su che fondo atterrerà la neodestra rappresentata da Renzye.

Perchè è indubbio oramai. Il Matteo non ha proprio la più pallida idea di cosa sia la sinistra. E di quali siano i valori della sinistra. Li ha ripetuti per anni a pappardella, come un mantra. O, meglio, come una lezioncina imparata a memoria ma assolutamente incompresa. Li ha ripetuti quando gli faceva comodo distanziarsi dalla destra ufficiale, quella del berlusconismo. Quando giocava a fare l'opposizione. Ora è chiaro a chi si opponeva. Non tanto ad un ideale. Che, come s'è visto, è direttamente discendente delle peggiori ispirazioni destroide. Quanto ad un potere. Che stava semplicemente nelle mani di un altro. E che invece il Renzye voleva nelle sue.

Il ducetto fiorentino rappresenta perfettamente quel grumo di potere che, mutatis mutandis, non cambia mai. Quel potere costituito dai grandi potentati economici, in primis le banche, ed in secundis il Vaticano, che son sempre stati capaci di trasmigrare da un appartamento all'altro, a seconda delle stagioni e delle convenienze. Ma, naturalmente, senza mai cambiare pianerottolo. Che rimane quello nobile. Quello dove circolano soldi e potere. E la straordinaria possibilità di fare ciò che si vuole. E più non dimandare. Infatti. Le picconate del berlusconismo sono state terribili. Ma hanno avuto una funzione precisa. Preparare il campo. Rompere le prime difese, quelle più forti. Abituare all'idea che la democrazia sia un lusso. E che quindi, in definitiva, si possa anche farne a meno. Sia possibile insomma rinunciarvi. Come Porta Pia. Berlusconi ha faticosamente creato una breccia nel muro. Ma non ha varcato la soglia. A superare il muro, e distruggere per davvero la democrazia, è stato chiamato invece il giovin signore. Il Renzye. Stravolta la Costituzione: il Senato che diventa un manipolo di nominati della casta. Stravolta ed anzi disattesa la legge elettorale che doveva essere: continueremo a votare elenchi premasticati. Stravolta la giustizia: responsabilità civile dei giudici. Stravolti i diritti dei lavoratori: cancellato l'articolo 18 e trasformazione di tutti i contratti, di fatto, in carta straccia perchè l'unica libertà è quella del padrone. Che può licenziarti come e quando vuole. Senza giustificazioni di sorta. Stravolta la scuola: irregimentata sotto ad un dirigente-podestà alle dirette dipendenze dello stato. Che colpi, eh?

La Gelmini che litiga con Renzye perchè, dice, la riforma della scuola è sua! Il figlio di Berlusconi che afferma, candido candido, che il migliore dopo suo padre è Renzye. Insomma. Non starete ancora a chiedervi sconsolati dove sia mai andata a finire Forza Italia, data per scomparsa. E' talmente lampante, suvvia.

E' finita tutta nel pd.

[Ave]

[2 - continua]

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