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Matteo stai sereno. Hai perso le regionali, ma hai battuto Orfini alla PS.



Ci sono immagini che, a volte, riescono a fotografare la storia. Che riescono a dare il senso di una fase. Magari anche di un'epoca. Sono immagini che rendono eterna un'eccezione. Che le danno senso. Che riescono ad inserirla nel fluire degli eventi come un segnalibro. E che ci consentono, in definitiva, di capire 
meglio il tempo storico. Ci sono immagini, insomma, che si portano appresso un prima ed un dopo e che ci dicono, chiaramente, che niente, ma proprio niente, sarà più come prima. Quella che vi racconto oggi, per l'appunto, è la storia di una foto.

Forse non ve ne siete accorti. E me ne dispiace davvero molto. Ma da ieri sta circolando, sul web ma anche sui giornali, proprio una foto del genere. Un'immagine che ci sta parlando. Anzi. Ci sta urlando nelle orecchie che siamo entrati in una nuova fase politica. E' la foto che ritrae il divin fiorentino mentre, 
con un suo sottoposto, gioca alla PlayStation. E' domenica. E le elezioni regionali stanno delineando la prima, vera, grande sconfitta politica del ducetto.

La prima cosa che occorre capire è il contesto. Quella foto è stata scattata nella sede del pd. Non si tratta di una foto rubata. E' tutto rigorosamente chiaro e pianificato. Organizzato con la massima cura. La gente fuori va a votare. E loro giocano alla PS. Immagino un collaboratore che gli chiede: «Faccio una foto, capo, va bene?». E lui che risponde: «Aspetta che faccio gol. Così si vede che sono contento». Ma non è finita qui. La foto NON rubata viene vista, soppesata, meditata. Quindi, viene diffusa. Che è accaduto? Che il ducetto che pensa di dittaturare l'Italia tramite facebook e twitter decide (ripeto: decide) di farsi vedere che gioca alla PS mentre gl'italiani di sette regioni gli stanno, grosso modo, segando la poltrona sulla quale lui troneggia beatamente. La domanda che vi dovete porre è: perchè? Perchè volersi far vedere in quel modo? Perchè ostentarsi in quella posa?

La risposta, ahimè, non vi farà piacere. In quella fotografia c'è scritto: «Cari italiani, io me ne fotto altissimamente del vostro voto. Mettete le X a chi vi pare. Tanto io non schiodo da qui. Il potere me lo son preso. E me lo tengo. Alla facciaccia vostra». Il Renzye insomma finge indifferenza. Anzi questa indifferenza la vuole proprio mostrare, senza pudore alcuno. Vuole ostentarla. Nel modo più umiliante per il popolo degli elettori. Quella foto ci dice una cosa che i più svegli di noi hanno capito già da un bel po'. Ci dice che questo ducetto, che s'è preso il potere senza neppure un voto. Ch'è stato nominato da una specie di circolo privato al chiuso di una stanza protetta da sofisticatissimi sistemi di protezione, insomma ben lontana dalla gente. Ebbene questa creatura ci dice che non ha bisogno di alcuna elezione. 

Non gli serve nessun passaggio democratico per avere tutto il potere. Perchè le elezioni sono un rito inutile, che appartiene al passato. Così come al passato appartiene anche la democrazia. Per questo ha già trasformato il Senato della Repubblica in una specie di club priveé nel quale se la canteranno e se la 
suoneranno sempre per conto loro. E senza bisogno alcuno degli elettori, perchè non lo eleggeremo più, il Senato.

E' questo che fa male. E che dovrebbe fare anche paura. Tanta. Che uno che guida un partito che si chiama democratico dimostri in modo così arrogante tutto il suo disprezzo per la democrazia.

C'è però anche un'ultima riflessione che occorre fare. Vi ricordate i primi tempi del M5S? Vi ricordate il modo col quale il movimento ha selezionato i propri rappresentanti? Ebbene. Io ricordo molto bene tutta la trafila. E ricordo che, dei movimentini, prendemmo tanto in giro quella che all'epoca fu valutata come la loro propensione ad un certo fancazzismo. Del tipo: «Stamattina non m'è suonata la sveglia e quindi non sono andato a lezione all'università. Quasi quasi ne approfitto e mi faccio un video per candidarmi coi 5s». Quel loro pressapochismo fu immortalato magistralmente in un'immagine: quella della PlayStation. Centinaia di aspiranti candidati alle primarie movimentine che facevano politica tra una partita e l'altra della PS. O, al massimo, alla fine del primo tempo. Insomma la PS è stata il simbolo della superficialità di un movimento capace di trovare ispirazione solo dagl'insulti convulsi e bavosi del vecchio capobastone.

Ecco. Quella generazione di politici improvvisati è ora cresciuta. Ora che il vecchio se n'è rimasto più per conto suo, a fare i conti del blog, che non è mica attività da poco. Ora che finalmente hanno cominciato a mettere da parte certo populismo da quattro soldi, buono solo per incendiare i più facinorosi, ma del 
tutto inefficace per entrare davvero nel merito di un paese che ha bisogno non di slogan ma di fatti. Non di meno politica ma di più politica. Rigorosamente buona, però. Ora che il M5S ha superato le sue forche caudine, rappresentate proprio da quelle famigerate europee di un anno fa, quando si videro crollare ovunque, e quasi scomparire. Adesso. Il tapiro d'oro, il simbolo della fuffa, il testimone oggettivo dell'indifferenza dell'incapacità e dell'arroganza politica, ossia la PlayStation, è passato al pd. E' passato proprio a Renzye. Che davanti a quel totem ha deciso volontariamente di farcisi immortalare.

Cosicchè adesso è tutto molto più chiaro. E possiamo capire molto meglio cosa è scritto in quella foto. C'è scritto che il M5S vuole diventare un partito vero. Ma diverso dagli altri partiti. E vuole conquistarsi quella credibilità che, in fondo, non ha mai davvero avuto. Ma in quella foto c'è scritto anche che adesso è il pd il partito della vergogna. Quello che s'è messo a perdere tempo davanti alla PS, perchè tanto della democrazia può fare a meno. Come ha ampiamente dimostrato, in appena un anno, il suo padrone assoluto. Quella foto racconta che un testimone è passato di mano. Colui che doveva rinnovare e cambiare il paese ha dimostrato di essere capace di cambiare, solamente, la democrazia. Semplicemente cancellandola. Infatti nel momento più rappresentativo di questa democrazia cosa fa? Decide di giocare alla PS. Usa la console come usa la democrazia: un gioco. Nel quale, alla fine, l'importante è che sia lui a vincere. E del resto chi se ne fotte. Questa fotografia ci ha fatto voltare pagina. Sta nel libro di storia di questo paese. Ma nonostante la tristezza e la rabbia per questo immondo tradimento, non c'è bisogno di lasciarsi andare al pessimismo. Perchè il mondo ha già conosciuto la sua Weimar. E le tante fotografie del passato che ci hanno portato fin qui ci dicono anche altro. Che i dittatori non reggono poi molto. E finiscono dalla parte sbagliata del libro di storia.

Sappiamo bene che ci sta sempre quello che non ci sta. Prende il joystick, accende la console, si piazza davanti la tv con la convinzione di vincere. A qualunque costo. Li abbiamo conosciuti tutti, questi tipi. Giocano ma non accetteranno qualunque risultato. Si accontenteranno solo di vincere, e faranno tutto ciò ch'è in loro potere per impedirti di batterli. Lecito ed illecito. Talvolta pretenderanno persino di cambiare regole ataviche e conosciute dai trisavoli. Oppure, in preda a raptus, faranno in modo di far saltare la luce ed azzerare tutto. Imbroglieranno, mentiranno, fingeranno, supplicheranno, si strapperanno i capelli. Perchè incapaci, semplicemente, di giocare. E di vincere con regole condivise. Abbiamo tutti avuto a che fare con tipi del genere. E sappiamo bene come trattare con loro.

Sapremo trattare anche con Renzye. E con tutti quelli che, come lui, decideranno di trattare la democrazia come una console. Come un gioco.

Non li faremo più giocare.

[Ave]

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