Passa ai contenuti principali

Se son diossine fioriranno

Lo so, sono in maledetto ritardo. Ma è periodo elettorale, cribbio. Lo capite anche voi. Comunque. Può non essere troppo tardi per dirvi due paroline sul convegno dell'altra settimana. Anche perchè, di cose interessanti, ce n'è stata più d'una.

Eviterò di annoiarvi con dati tecnici. Però ci sono stati, eccome. Ve li riassumo in poche, esplicite parole. La diossina uccide. Ci fa tanto ma tanto male. Voglio dire, non solo alle papere, ecco. Eppoi. Contrariamente a quanto aveva gentilmente avuto premura di comunicarmi personalmente il signor Magale, qualsiasi processo di termocombustione produce diossina. Qualsiasi.

Che altro? Ah, si. Le auto-analisi Marangoni. Da buttare. Carta straccia, praticamente. Ci è stato raccontato di un episodio accaduto in Belgio qualche anno fa. Analisi fatte nelle condizioni migliori. Bruciatore lindo e pulito. Massima efficienza. Monitoraggio di otto ore. Risultati? Ottimi.

Non contenti, gli europei pensarono di passare allora ad un monitoraggio detto a ciclo continuo. La differenza la capisco persino io. Sorpresa. Lo stesso bruciatore che era sembrato emettere solo profumi d'incenso nel monitoraggio di otto ore, in quest'altra rilevazione sembrava l'anticamera dell'inferno. Morale della favola per noi. Le analisi autogenerate, la Marangoni, può pure andarsele a ficcare nel bruciatore.

Vabbè, direte voi. Ma che novità sarebbero mai queste? Che non ce lo sapevamo? Dite bene, effettivamente. Queste son cose scontate.

Allora, tanto per restare in argomento, provo a dirvi anche un'altra cosetta. Intendiamoci, eh. Anche quest'altra è scontata. Anzi, scontatissima. Ma vederla in diretta sul palco del teatro del PdiP ha fatto una certa impressione comunque. Non lo nascondo.

Di che sto parlando? Della massima autorità sanitaria del comune di Anagni. Ossia, detto in altre parole, del noto sindaco. Ha fatto impressione vederlo così spaesato, su quel palco. Più di una volta ha dato l'impressione di non sapere bene cosa dire. Incalzato da più parti a darsi da fare seriamente. Ad abbandonare il dilettantismo col quale l'amministrazione sta affrontando la questione. A dire parole chiare circa la reale volontà del comune alla prossima CdS. Insomma, nel momento in cui gli è toccato di parlare, ahinoi, è stata una pena infinita.

Ma mica per lui, eh. Anzi. Che personaggi del genere siano arrivati tanto in alto politicamente è mistero di fede. Che provoca più indignazione che mistico furore. Naa. La pena è stata tutta per noialtri. Perchè lì, nel teatro, mentre il noto sindaco parlava, aleggiava una domanda inquietante in tutti noi. «Ma in che mani siamo capitati? Che ne sarà del nostro futuro, se questo è il personale politico che ne ha la responsabilità?».


E' stato tristissimo davvero. Nemmanco la forza di uno scatto d'orgoglio, ad inventarsi qualcosa per allontanare i sospetti sulla propria inazione. Com'è che si diceva? «Non sparate sulla crocerossa!». Eppoi, quando è stato messo alle strette sulle reali intenzioni di voto del comune alla CdS, lo si è sentito addirittura balbettare. Del tutto incapace di articolare una risposta politica di senso compiuto. Lo si è sentito gorgogliare. Qualcuno, in sala, preoccupato ha mormorato: «Oddio, si sente male. Che siano questi i primi, nefasti effetti della diossina?». Per fortuna un gruppo di suoi amici, lì vicino, ha tranquillizzato subito tutti. «Niente paura. Tutto politicamente nella norma». Abbiamo tirato un bel sospirone di sollievo. Che però sarebbe stato senz'altro più convinto e profondo se l'aria non fosse stata tanto appestata dalla diossina, proveniente da chissà quali camini.

Ma il momento più emozionante della serata è stato quando il signor Angelo Salvi, notaio in Anagni, gli ha consegnato il plico con le 3000 firme raccolte per dire no all'inceneritore car-fluff Marangoni. Avete presente quando, magari a Natale, qualcuno vi regala la cinquantasettesima
cravatta di colore rosso vivo. A voi che naturalmente odiate il rosso? Ecco. Avete presente la faccia d'ordinanza per una circostanza del genere? Uguale. Ugualissima è stata la faccia del noto sindaco. L'unica cosa che si è capita, ma almeno chiaramente, è stato il gran desiderio del sindaco di essere ovunque, sulla faccia di questo mondo. Tranne che in quel teatro. Davanti a quella platea. Costretto a parlare di cose tanto sconosciute.

Preparatevi, ragazzi. Mi sa che a difenderci dalla diossina dovremo provvedere da soli.

[Ave]

Commenti

Post popolari in questo blog

Anagni. Aspettando i nuovi barbari

Ritornare (ad Anagni) è un po' come morire

Anagni. Il NON-partito fa NON-propaganda (NON-politica)

Emanuele Mattozzi, reo confesso grillino, ha avuto la bontà di rispondere con una decina di commenti ad un articolo dell'altro giorno . E, sopratutto, ad alcuni commenti seguenti l'articolo stesso. Non ho trovato nessun altro modo per ringraziarlo del primo, vero (ed attualmente unico) discorso grillino diverso dall'insulto, che rispondergli in modo adeguato qui. Per l'occasione, ho tirato fuori dalla naftalina il faccione, come vedete. Spero ne sia valsa la pena.