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Scuola. Niente sarà dimenticato

Questa è una comunicazione di servizio. Ma anche un richiamo esplicito a tutti i lavoratori della scuola che hanno votato il regime dell'unto. Guardate dove ci ha portato la vostra cecità. La vostra ignoranza. Il vostro menefreghismo politico.
Niente tagli agli sprechi della politica. Niente tagli ai privilegi dei soliti, piccoli nullafacenti di regime. La crisi, questa crisi nata nelle banche, negli uffici degli speculatori, di quelli che la mattina si alzano, accendono il pc, vendono e comprano azioni per una mezz'oretta, e si son portati a casa quei 2-3000 euro quotidiani. Ebbene questa crisi la pagheremo sopratutto noi.
Si. Proprio noi della scuola. Hanno tagliato tutto in modo criminale e scientifico. Programmi. Classi. Ore. Personale. Stipendi. Pensioni. E' la scuola che paga il conto per tutti. Siamo noi. E allora che sia chiaro. Niente sarà più come prima. Entriamo in una fase di agitazione permanente. Anche per colpa vostra.
Quando ti dichiarano guerra, il minimo che puoi fare è difenderti. [Ave]

Commenti

  1. Con la scuola pagano i nostri giovani che saranno il futuro del nostro paese, dobbiamo trovare il modo di mandarli tutti a casa e ritornare a sperare in una politica sana fatta da persone competenti che guardino al futuro del paese e non al proprio tornaconto.
    Noi genitori siamo con voi

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  2. Il prossimo settembre mia figlia inizierà la scuola superiore. Inizierà la scuola controriformata dalla MariaStellina.
    Ciò significa che avrà molte meno ore di lezione. Meno compiti. Meno impegni.

    Meno tempo a scuola significa più tempo per imparare prima a diventare ignorante. Più tempo per la tv. Più tempo per chattare in quel modo becero che conoscete molto bene tutti quanti (date un'occhiata ai messaggi su FB, se non ci credete).

    Non solo. Anche mia figlia inizierà quella scuola superiore controriformata nella quale non ci saranno soldi per pagare le supplenze, che pertanto non saranno fatte. Nella quale diminuiranno fino a scomparire i corsi di recupero, normalmente pagati una miseria a distanza di anni, ed ormai non pagati più per niente.

    Una scuola che mi chiederà di dare un contributo per qualunque cosa: dalle fotocopie al torneo sportivo; dalla gita al libretto delle giustificazioni. E magari, chissà, alla carta igienica.

    Anche mia figlia inizierà questa scuola superiore controriformata, nella quale incontrerà docenti frustrati, incazzati, disperati, obbligati a concentrarsi assai di più sul bilancio familiare e sul posto che salta piuttosto che sulla correzione dei compiti in classe. Proprio come il suo papà.

    E quando chiederà di andare al bagno vagherà per corridoi deserti, senza controllo, perchè l'esistenza degli ultimi bidelli è studiata insieme alla preistoria.

    In compenso, anche mia figlia si ritroverà in una classe superaffollata, magari con un coetaneo bisognoso di assistenza specifica, e costretto all'ultimo banco, da solo, ad annoiarsi e magari dare pure un po' di fastidio. Perchè nel frattempo la controriforma ha cancellato altre migliaia di docenti di sostegno.

    Ecco. Tutto questo per dire che un docente, in questa situazione, è incazzato e disperato due volte. Per se stesso, in quanto docente, perchè pagherà da subito lo scotto di queste nefandezze. E per i propri figli, in quanto genitore, che avranno molte meno possibilità di competere coi coetanei europei. Che faranno molta più fatica ad emergere dalla melma. Che s'intristiranno molto di più nella costruzione del proprio futuro.

    E' destinata a sparire, la scuola, così com'è. Perchè è l'ultimo baluardo. Un attimo prima del caos. Un secondo prima della videocrazia. Se non lotteremo tutti insieme per difenderla, la pagheremo tutti. Belli e brutti.

    [Ave]

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