Un precedente articolo sulle ultime peripezie alla Marangoni ha prodotto alcuni commenti. Ad uno in particolare, anonimo, [complimenti per la fervida ironia dell'articolo,peccato che sei solo poco informato su tutto e mi sa' tanto che le tue notizie le raccogli davanti al bar.a quanto mi risulta state dormendo su altre realta' industriali vedi squibb e bonollo,o avete parenti che vi lavorano?] non ho potuto fare a meno di rispondere in modo appropriato. Ne è venuto fuori qualcosa che ho potuto mettere solo qui, sotto forma di articolo.
Spero che avrete pazienza. [Ave]
Raccogliere notizie al bar non solo non mi parrebbe scandaloso a prescindere, ma mi sembra assai più nobile e proficuo che raccoglierle dai quotidiani locali, il cui livello qualitativo è miserevole almeno quanto la statura morale e professionale di alcune creature che ne sono responsabili.
Detto questo, non ho alcun problema a dirvi che considero davvero disgustosi i commenti come quello che precedono. Per alcuni semplici e chiari motivi.
A molta gente non è andato mai giù che un gruppo di peones (in senso buono) al di fuori dei partiti, senza risorse, senza tutoraggi nobili, senza protezioni di lobby, senza amici importanti e, sopratutto, senza scopi reconditi, abbia ottenuto (allo stato attuale) la più grande vittoria democratica e popolare che, da anni, questa città ricordi.
Con l'unico fine di proteggere gl'interessi e la salute della città e degli anagnini, le associazioni hanno svolto un lavoro eccezionale. Perchè al loro interno mica ci stanno solo superesperti biochimici od ingegneri carfluffanti. Al contrario. C'è una marea di gente semplicissima, moltissima della quale quasi completamente a digiuno di procedute termochimiche ed inquinamento ambientale.
Queste persone, però, si sono messe insieme ed hanno deciso di lavorare, attivamente, per la città. Hanno letto. Hanno studiato. Hanno cercato informazioni. Hanno contattato esperti. Insomma. Si sono fatta quella che, in gergo, si dice "una cultura". Partendo da zero. Tutto gratis et amore dei.
A risultato ottenuto (allo stato attuale) qualcuno ha cominciato a ronzare intorno ad un concetto laterale: «Si ma». «Si questo, ma quello?». «Si il rosso, ma il nero?».
Insomma. Persone che generalmente non valgono un c***o, che niente hanno fatto per il bene della città. Che sopratutto mai si sognerebbero di dedicare tanto denaro e tanto tempo ad un'azione nobile e disinteressata come quella svolta dalle associazioni, hanno cominciato a pontificare sugli errori e sulle omissioni.
A risultato ottenuto (allo stato attuale) questi loschi figuri si sono scoperti grandi esperti di termocombustione. E grandi menti politiche, naturalmente. Tutta gente disgustosa che, quando la battaglia infuriava e c'era tanto bisogno del supporto e del sostegno della buona volontà popolare, si è guardata bene dall'andare dalle associazioni per degnarle della loro immensa intelligenza tecnica e politica.
Associazioni che tanto hanno lavorato per la città, senza avere in cambio neppure un centesimo. Si fossero dedicate a raccogliere fiori di plastica, avrebbero messo in saccoccia qualcosa, e adesso non starebbero a preparare le prossime mosse, ma a godersi grandi vacanze pagate dalla città.
Pertanto suggerisco una cosa molto facile, per tutte voi menti brillanti e superiori ad un tanto al chilo. RETUVASA ha due siti che potete raggiungere facilmente anche seguendo i link nell'elenco a destra. Contattateli. Troverete anche i numeri di telefono. Fatevi soggetti attivi di tutte le altre battaglie che questa città deve ancora combattere. Evitate di appollaiarvi lassù in cima, sul trespolo. Capaci solo di trattenerla per poi lanciare la cacatina alla fine, quando i giochi son chiusi.
Un'ultima notarella. Il passaggio dal TU al VOI, nel commento, è improprio. Perchè, contrariamente ai numerosi quaquaraquà sparsi per la città, il sottoscritto NON si è mai fatto nè mai si farà bello delle vittorie (e del lavoro) altrui. Io non sono membro di alcuna delle associazioni che tanto hanno fatto contro la diossina. E non ho partecipato attivamente alle scelte ed al lavoro da loro svolto.
Io sono solo un cittadino di Anagni. Ed ho inteso aiutare il lavoro delle associazioni da questo spazio. Appoggiando, sostenendo, e diffondendo le loro ragioni perchè ci ho creduto. E ci credo ancora. Fino in fondo.
Non si è trattato e non si tratta nè di competenza tecnica nè di intelligenza politica. Ma di qualcosa di molto più semplice che però, forse, voi menti brillanti e superiori non riuscite a cogliere dalle vostre altezze siderali.
Peccato. Ma è un problema vostro. Io me ne frego e vado avanti.
Per i miei figli. Per me. Per Anagni.
Spero che avrete pazienza. [Ave]
Detto questo, non ho alcun problema a dirvi che considero davvero disgustosi i commenti come quello che precedono. Per alcuni semplici e chiari motivi.
A molta gente non è andato mai giù che un gruppo di peones (in senso buono) al di fuori dei partiti, senza risorse, senza tutoraggi nobili, senza protezioni di lobby, senza amici importanti e, sopratutto, senza scopi reconditi, abbia ottenuto (allo stato attuale) la più grande vittoria democratica e popolare che, da anni, questa città ricordi.
Con l'unico fine di proteggere gl'interessi e la salute della città e degli anagnini, le associazioni hanno svolto un lavoro eccezionale. Perchè al loro interno mica ci stanno solo superesperti biochimici od ingegneri carfluffanti. Al contrario. C'è una marea di gente semplicissima, moltissima della quale quasi completamente a digiuno di procedute termochimiche ed inquinamento ambientale.
Queste persone, però, si sono messe insieme ed hanno deciso di lavorare, attivamente, per la città. Hanno letto. Hanno studiato. Hanno cercato informazioni. Hanno contattato esperti. Insomma. Si sono fatta quella che, in gergo, si dice "una cultura". Partendo da zero. Tutto gratis et amore dei.
A risultato ottenuto (allo stato attuale) qualcuno ha cominciato a ronzare intorno ad un concetto laterale: «Si ma». «Si questo, ma quello?». «Si il rosso, ma il nero?».
Insomma. Persone che generalmente non valgono un c***o, che niente hanno fatto per il bene della città. Che sopratutto mai si sognerebbero di dedicare tanto denaro e tanto tempo ad un'azione nobile e disinteressata come quella svolta dalle associazioni, hanno cominciato a pontificare sugli errori e sulle omissioni.
A risultato ottenuto (allo stato attuale) questi loschi figuri si sono scoperti grandi esperti di termocombustione. E grandi menti politiche, naturalmente. Tutta gente disgustosa che, quando la battaglia infuriava e c'era tanto bisogno del supporto e del sostegno della buona volontà popolare, si è guardata bene dall'andare dalle associazioni per degnarle della loro immensa intelligenza tecnica e politica.
Associazioni che tanto hanno lavorato per la città, senza avere in cambio neppure un centesimo. Si fossero dedicate a raccogliere fiori di plastica, avrebbero messo in saccoccia qualcosa, e adesso non starebbero a preparare le prossime mosse, ma a godersi grandi vacanze pagate dalla città.
Pertanto suggerisco una cosa molto facile, per tutte voi menti brillanti e superiori ad un tanto al chilo. RETUVASA ha due siti che potete raggiungere facilmente anche seguendo i link nell'elenco a destra. Contattateli. Troverete anche i numeri di telefono. Fatevi soggetti attivi di tutte le altre battaglie che questa città deve ancora combattere. Evitate di appollaiarvi lassù in cima, sul trespolo. Capaci solo di trattenerla per poi lanciare la cacatina alla fine, quando i giochi son chiusi.
Un'ultima notarella. Il passaggio dal TU al VOI, nel commento, è improprio. Perchè, contrariamente ai numerosi quaquaraquà sparsi per la città, il sottoscritto NON si è mai fatto nè mai si farà bello delle vittorie (e del lavoro) altrui. Io non sono membro di alcuna delle associazioni che tanto hanno fatto contro la diossina. E non ho partecipato attivamente alle scelte ed al lavoro da loro svolto.
Io sono solo un cittadino di Anagni. Ed ho inteso aiutare il lavoro delle associazioni da questo spazio. Appoggiando, sostenendo, e diffondendo le loro ragioni perchè ci ho creduto. E ci credo ancora. Fino in fondo.
Non si è trattato e non si tratta nè di competenza tecnica nè di intelligenza politica. Ma di qualcosa di molto più semplice che però, forse, voi menti brillanti e superiori non riuscite a cogliere dalle vostre altezze siderali.
Peccato. Ma è un problema vostro. Io me ne frego e vado avanti.
Per i miei figli. Per me. Per Anagni.
Caro professore, non è da lei - almeno lo credevo fino a oggi - fare di tutta l'erba un fascio o sparare nel mucchio.
RispondiEliminaLeggere la frase "raccogliere notizie al bar mi sembra più nobile più nobile e proficuo che raccoglierle dai quotidiani locali, il cui livello qualitativo è miserevole almeno quanto la statura morale e professionale di alcune creature che ne sono responsabili" è quantomeno ingeneroso nei confronti di chi nei quotidiani locali ci lavora cercando di dare il massimo in quanto a professionalità e obiettività, nonostante le immancabili pressioni politiche e di altra natura che ogni giorno si debbono subire.
Se le sue critiche, ovviamente legittime, sono per tutti quelli che operano nella stampa locale, credo di avere i titoli (ho 23 anni di esperienza in questo campo e sono l'unica giornalista di Anagni iscritta nell'albo dei professionisti, ormai da oltre 15 anni) per dirle che non tutti sono uguali e c'è ancora chi tenta (se poi ci si riesce è un altro paio di maniche, ma questo lasciamolo dire ai lettori) di fare la propria professione in modo pulito (e non parlo soltanto di me, ma anche di altri colleghi).
Se invece il suo obiettivo sono persone o testate precise, credo che non sia giusto parlare in generale. La saluto cordialmente, con immutata stima. Daniela Pesoli - responsabile redazione di Anagni Ciociaria Oggi.
non hai risposto riguardo a bonollo e la squibb
RispondiEliminaE' vero. Non sono tutti uguali.
RispondiEliminaHa ragione la signora Pesoli. Nel mio furore iconoclasta è anche possibile una lettura che appallottoli tutta la stampa locale, e tutti i responsabili redazionali, in un magma indistinguibile.
Poichè così non era e non è nelle mie intenzioni, chiedo pubblicamente scusa alla signora Pesoli in particolare, e a tutti coloro che, anche per averli conosciuti personalmente, so bene essere persone affidabili e responsabili. Specie nell'ambito di un settore delicato come quello dell'informazione, preda di appetiti e dinamiche a volte davvero inquietanti.
A mia parziale difesa posso solo sottolineare quell'... alcune..., che mi era sembrato sufficiente per circoscrivere il discorso. Evidentemente così non è stato, e dunque ribadisco le mie pubbliche scuse.
Con immutata stima verso tutti i redattori professionalmente responsabili i quali, proprio perchè tali, lavorano in condizioni molto meno facili di quanto si possa immaginare.
[Ave]
continui a fare l'indiano
RispondiEliminaAnagni Caput Mundi (e prima Anagni Blogolandia) è un blog di altissimo livello. Che conduce da alcuni anni un'encomiabile e del tutto disinteressata lotta per elevare la coscienza civile di Anagni.
RispondiEliminaNon di rado non mi trovo affatto d'accordo con certe sue interpretazioni.
Ma qui si legge sempre un'ideale puro e cristallino, un pensiero limpido che non scende a compromessi. L'autore del blog dice quello che pensa senza filtri e compiacenze. E mettendoci la propria faccia. E' una dote che non mi sembra poi così diffusa in questo paese.
Nei vari quotidiani locali vi sono certo non pochi redattori e cronisti di indubbia professionalità.
Ciò non toglie, questo semmai è il problema, che quando (come nel resto d'Italia, ma forse un po' di più della media) la linea editoriale impone di censurare certe notizie, i giornalisti provinciali, in genere liberi, non possono non subirla e non adeguarsi. Spesso vivendo per questo conflitti di coscienza e frustrazioni. Ricordo un caso per tutti, il progetto dell'aeroporto di Frosinone nel momento in cui la politica e gli imprenditori convergevano per la sua realizzazione, in particolare prima dell'esplosione del movimento no aeroporto a Ferentino (mentre mi sembra che la questione car fluff sia stata tutto sommato abbastanza ben riportata).
Per questo è bello sapere di poter contare su un blog sulla cui indipendenza, libertà e assenza di condizionamenti si può mettere la mano sul fuoco.
Leggo commenti che mi sembrano intelligenti e commenti che mi sembrano superficiali. Credo che un buon blogger deva esser capace a volte di lasciar trasparire la sua irritazione verso questi ultimi, per dare una sferzata morale e intellettuale. Certo gestire un blog puro, di successo e dotato di reale contenuto informativo e civile è un'alchimia... Non sarei mai capace di farlo.
Già difficile contribuire a compilare una rassegna stampa obiettiva e dotata di una propria libera linea editoriale.
Riguardo al post in oggetto, mi trovo in perfetto accordo. E credo che se a capire fino in fondo quanto si dice fossero tante nuove persone, la forza della coscienza civile e degli ambientalisti crescerebbe sensibilmente ad Anagni.
P.S. per il lettore anonimo: il fatto che non si legga sui giornali cosa fanno le associazioni sulle altre realtà potenzialmente inquinanti non significa che esse non se ne stiano occupando... Non tutto passa sui media, specie la fase preliminare (e a volte anche avanzata) del loro lavoro. Tra l'altro, più siamo a collaborare fattivamente e più riusciamo a gestire tutte le situazioni senza dover scegliere le "priorità" e le "emergenze".
Nessuno pensa che la Marangoni sia l'unica fonte inquinante del territorio. Ma bruciare il car fluff non è certo una causa inquinante di seconda categoria.
Se hai qualche segnalazione interessante da sottoporci, puoi usare gli indirizzi e i link presenti in questo blog.
Ovviamente scuse accettate. E poi ha ragione... quell'"alcune" dava qualche indicazione. Anche io come lei mi sono fatta prendere dal furore... Ma le assicuro che è avvilente - e capita spesso - essere messi sullo stesso piano di chi usa la carta stampata per difendere i propri interessi, esprimere giudizi e opinioni personali e non per fare da filtro tra ciò che accade e chi legge.
RispondiEliminaQuestioni di sensibilità e di coscienza.... che sono come il coraggio: se non ce l'hai mica te li puoi dare.
Grazie, professore.
@Anonimo..se leggi bene ti ha risposto..ti ha segnalato i contatti delle varie associazioni per denunciare eventuali irregolarità delle aziende da te citate...in poche parole ti ha detto: invece di fare il provocatore..Alza il culo e denuncia!
RispondiEliminaMi fa piacere che l'equivoco con la signora Pesoli (e spero anche con tutti gli altri professionisti dell'informazione) sia stato risolto.
RispondiEliminaNon posso inoltre non notare che ha ancora ragione. E' un po' triste pensarlo e dirlo, in effetti, ma certe sensibilità, se non ce l'hai, non c'è niente da fare. Neanche a pagarle.
Ringrazio Francesco Bearzi per il sostegno morale a questo mio lavoro. Lui è la prova più evidente che scopo di questo spazio non è la condivisione (o l'imposizione) di alcune idee contro altre. Ma solo il tentativo di smuovere la coscienza della città. Promuovere la rinascita di una comunità anagnina. Capace di confrontarsi a viso aperto. Magari anche di litigare un pochino, quand'è il caso, ma sempre nell'ottica di un'attiva e costruttiva polemica sulle idee. Nell'interesse unico di Anagni. E, quindi, di tutti.
Un ultimo pensierino sulla purezza. Davvero, non saprei dire cosa sia. Dubito persino che esista. Impossibile intenderla come assenza di peccato, che il sottoscritto non rientra proprio. Ma impossibile intenderla anche come assoluta oggettività. Nella quale, per inciso, non ho mai creduto e non credo.
Allora voglio dirvi qual è, se esiste davvero, la purezza nella quale mi piacerebbe riconoscermi. Sul sito del PRC di Anagni è incisa una frase di Antonio Gramsci, questa: «Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani».
Questo solo dunque potrei dire. Ciò che la purezza, se esiste davvero, non è e non potrà mai essere. Indifferenza.
[Ave]
Condivido l'intervento di Bearzi. E mi permetto di sottolineare un altro problema degli operatori dell'informazione. secondo me c'è una cosa peggiore della censura: l'autocensura. La linea editoriale nella maggior parte dei casi si subisce, ma va seguita (non è tanto diverso dal seguire le disposizioni dei superiori negli altri settori, anche se l'informazione è un campo più sensibile), ma credo che sia più squalificante quando autonomamente,senza che nessuno te lo chieda, ti ergi a giudice supremo e imponi le tue opinioni personali.
RispondiEliminaHo sempre detto, e l'ho insegnato a chi ho addestrato nel corso degli anni - alcuni hanno recepito, altri no e si torna al discorso della coscienza e della sensibilità - che alla gente di quello che pensiamo noi giornalisti non gliene frega niente e che una cosa sono i fatti e un'altra sono i commmenti (per questi ci sono gli editoriali del direttore e connessi).
D'accordo con Bearzi anche sull'utilità sul blog di Meazza: la sua passione civile mortifica gli indifferenti e i servi sciocchi. E sferzate in questo senso, in una città dove si dorme, servono eccome.
In città non si dorme, si Pippeggia.
RispondiEliminaBip Bip
Scusate,
RispondiEliminaMi volete dire quali sno i danni ambientali che la che la ex squibb sta creando al nostro territorio?
Sono curiosissimo di sapere....
http://beppegrilloanagni.wordpress.com/2010/08/21/centrale-biomasse-bonollo-anagni/
RispondiEliminaIo non ho insultato nessuno non raccolgo le notizie al bar ma sul campo di battaglia voi professionisti dell'informazione perche vi riscaldate tanto? avete forse qualche parente che lavora nelle fabbrica (se cosi si puo chiamare)interessata?
RispondiElimina