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Anagni. Ospedale. Dal comune tanti imbarazzi. Ma neanche una proposta

Si è svolta questa mattina la manifestazione in difesa dell'ospedale della città, ma anche di tutta la sanità provinciale, destinata al tracollo in virtù dell'osceno piano presentato dalla polverizzatrice Polverini.
Prima c'è stato un presidio davanti l'ospedale, durante il quale hanno preso la parola dottori, sindacalisti, consiglieri comunali e pure il sindaco Carlo Noto.
Quindi c'è stata la manifestazione fino al Comune, dove si è assistito al consiglio straordinario convocato per l'occasione.
Ed al quale sono stati invitati anche rappresentanti istituzionali di altri comuni della provincia.
L'assemblea, ve lo posso dire, è stata ampiamente deludente. Perchè non era in dubbio la critica allo scempio politico della Polverini. L'unica cosa che poteva qualificare la riunione era, ovviamente, la risposta da produrre. Ossia, detto in termini rivoluzionari: che fare?


Ebbene. Al netto delle lacrime di coccodrillo di tutta la maggioranza, ampiamente in imbarazzo di fronte alla voglia di gridare, trattenuta dall'ancor più forte voglia di mantenersi stretta la poltroncina istituzionale, la montagna ha partorito, come si dice, un topolino. Ma piccolo piccolo. Tante frasi del tipo: disponibili a..., siamo pronti a..., se il consiglio vorrà..., ma riferite tutte a documenti scritti. A relazioni. A piccole indignazioni da vergare in bella calligrafia. Di concreto assolutamente nulla. Vuoto assoluto. Solo il sindaco Noto, contraddicendo tra l'altro una sua precedente dichiarazione, ha azzardato operativamente la seguente proposta: assegnare gratuitamente una parte del terreno dell'ex polveriera, presso la stazione, per la costruzione (?) del nuovo ospedale di Anagni.

L'opposizione, per una volta, ha fatto una figura di gran lunga più decente dei suoi avversari. Perchè, anche se con parole ed accenti diversi, hanno tutti puntato ad una proposta precisa: la necessità di un'azione forte e clamorosa, quale sarebbe rimettere il mandato istituzionale nelle mani della stessa signorina polverina. In pratica: dimissioni di massa. Maggioranza e minoranza. Seguendo il ragionamento, che non fa una piega, che nel momento in cui una classe politica non riesce a difendere un interesse legittimo e fondamentale della comunità, com'è quello di continuare ad avere un ospedale per la salute dei cittadini, è giusto che la politica certifichi questa sua sconfitta con un'azione clamorosa.

Che dovrebbe essere accompagnata da altro, chiaramente, come ad esempio la richiesta di dimissioni alla stessa polverina, diventata governatrice grazie al voto delle province, e della nostra in particolare. E come le dimissioni ultrainvocate di quel famoso politico orgoglioso di essere ciociaro. E che amava tanto la sua terra. Ma che ha dimostrato di non essere degno, nonostante il peso politico che si è conquistato grazie al voto ciociaro, neppure di essere informato preventivamente, dalla polverina stessa, di quale sarebbe stato il destino sanitario della sua terra. Ventisettemila voti ciociari presi e buttati nel cesso. I più inutili e traditi ventisettemila voti che questa provincia abbia mai dato ad uno dei suoi figli.

Neppure per rispetto di questi ventisettemila voti. Neppure per rispetto della sua città natale. Neppure per rispetto dei suoi concittadini e dei suoi familiari, che qui continuano a vivere, il consigliere regionale e coordinatore del PdL ciociaro signor Fiorito Franco ha avuto la dignità di presentarsi quest'oggi.
Chi ha tradito una volta tradisce sempre. Parole di Ciarrapico Giuseppe.
[Ave]

Commenti

  1. Non sono d'accordo sulla richiesta di dimissioni della giunta comunale (per la quale oltretutto non ho alcuna stima): che senso avrebbe lasciare il Comune senza guida proprio ora che è necessario battersi con tutte le forze? La cosa giusta da fare è chiedere l'intervento dell'unica persona che, almeno in teoria, potrebbe esercitare una certa influenza sulla giunta regionale: Franco Fiorito. Il quale, tuttavia, mi sembra abbia preferito defilarsi senza neanche assumere una posizione netta sulla vicenda! Poi, se Fiorito dovesse risultare incapace di farsi portavoce dei cittadini, se ne potranno legittimamente chiedere le dimissioni.
    Vorrei anche che qualcuno mi spiegasse il significato dell'espressione "rimettere il mandato nella mani della Polverini", tanto usata oggi in consiglio comunale: il mandato al massimo lo si rimette nelle mani dei cittadini anagnini, gli stessi che pochi mesi fa hanno dato larghissima fiducia alla Polverini ed al centrodestra. Bella prospettiva, eh?

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  2. Kiacchiere??????
    .pubblicata da Lauretti Nico il giorno sabato 2 ottobre 2010 alle ore 17.42.Questa è la terza o quarta volta che inizio a scrivere questa nota ed ogni vlta cancello tutto perchè non riesco a capire qual'è il modo migliore per far risaltare la mia rabbia senza usare termini volgari o offensivi ma sinceramente non ci riesco,Questa mattina mi reco tutto volenteroso all'ospedale di Anagni dove alle 09:00 doveva esserci una manifestazione contro la decisione di chiudere il presidio della nostra cittadina.Giunto all'ingresso della struttura un dubbio mi pervade "...ma non è che ho sbagliato giorno?" ed iniziavo veramente ad esserne convinto anche perchè nel fratempo si erano fatte le 09:15 e li non c'era nessuno ma poi vedo qualche cartelo scritto a penna, un paio di striscioni ed un megafono allora dico vabè forse è l'ora ad essermi sfuggita ed invece no era proprio alle 09:00, a quel punto qualche amiKo si vede, il Venerabile K sempre pronto in prima linea "..almeno lui c'è..."poi arriva anche l'amico di SEL ed altri consiglieri sparsi qua e la ma poi addirittura vedo il cow-boy in persona con la scorta allora dico ...si dia inizio ai giochi ed invece niente solo Kiacchiere e Kiacchiere.

    Allora vorei riflettere su una cosa ma l'Ospedale ha un colore Politico?...La Malattia e la sofferenza hanno bisogno di un rappresentate con un logho di partito? Poi ancora ma è mai possibbile che le tutte quelle persone che fanno della politica un mestire abbiano dimenticato di essere anche cittadini di Anagni?

    Allora non capisco ancora una cosa forse sono io un po tardo nel farlo, quamdo si organizzavano feste elettorali, pranzetti e cene , quando i nostri politica avevano bisogno di Voti, in quelle circostanze il movimento si riesce sempre a creare, le persone partecipano, i politici si vedono ovunque e tutti si stringono la mano, non penso che la mia osservazione sia errata ed allora mi domando il perchè per il DIRITTO ALLA NOSTRA SALUTE, nessuno si muove?

    Non vorrei pensare che anche qui ci siano interessi politici ad non intervenire, non vorei pensare che come è gia accaduto con le scuole ci siano movimenti occulti per tirare l'acqua al mulino di qualche privato....non voglio pensare questo o devo?

    Sveglia!!!!!!!!

    VitK
    Venerabile K questo è il mio pensiero e sinceramente questa mattina mi aspettavo i trattori, ho per un attimo sperato che la strada fosse bloccata per l'afflusso di persone e che i politici della città gridassero allo scandalo e per finire speravo che un Grosso ma Grosso rappresentate Regionale sfilasse una catena lunghissima per incatenarsi ai cancelli dell'ospedale.
    Non ci sono state scuole, non ci sono stati i commercianti, le istituzioni, non c'è stato nulla ma forse non ci sono stato io!!!!!
    Restiamo a guardare tutto questo?
    Hasta e buona e libera coscienza per tutti
    Nik

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  3. ...Però al teatrino indegno del tuo amico.. presidente... niente neanche un rigo...quello è stato il vero vergognarsi della politica in una assise pubblica.. tutto il resto come da protocollo... caro prof.. tu non puoi ragionare da prete e scrivere da sacrestano.. a buon intenditore bastano poche parole.. Ave

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  4. @sulle dimissioni.
    Poichè credo sia evidente per tutti che il piano sanitario regionale della Polverini risponde ad un preciso atto politico, e non tiene in alcun conto ragionamenti di tipo economico-sanitario, la risposta dovrebbe essere altrettanto politica.
    Ossia, in parole povere, simbolica.

    E' vero che sul piano pratico le dimissioni non risolverebbero, di per sè, nulla. Ma è indubbio che invece, sul piano politico, esse farebbero grande rumore. Questa comunità uscirebbe dal suo primitivismo provinciale per diventare qualcosa di più serio. E, sopratutto, di più degno.

    Provate ad immaginare cosa potrebbe significare, ripeto: sul piano della simbologia politica, la dimissione in massa dei consigli comunali, maggioranze ed opposizioni, di tutti i comuni della Ciociaria.

    Abituati a centellinare i sospiri in termini di equilibri politici, una scelta del genere costringerebbe i capoccioni di Roma a fermarsi di brutto. A rivedere. A ripensare. A rimeditare. Sarebbe un messaggio talmente forte e potente che potrebbe far traballare tante poltrone. E far guadagnare noi cittadini.

    @sul mandato alla Polverini.
    Dimettersi nelle mani della Polverini sarebbe, anch'esso, solo un atto simbolico, ma dal significato politico incredibilmente ampio. Rimetto il mandato a te perchè tu non rappresenti le esigenze della politica, che riflette le esigenze dei cittadini che sono amministrati.

    @Nik.
    Quanta ragione hai. Comunità più piccole della nostra mobilitano come niente 4-5000 persone che se ne vanno ad occupare l'autostrada. Pontecorvo ha prenotato una colonna di 15 autobus per andare a protestare a Roma, sotto le chiappe della Polverini.
    Noialtri sopravvissuti, stamattina, abbiamo dovuto sentirci suonare il clacson dagli automobilisti, inca*z**i perchè non riuscivano a farsi strada per la via dell'ospedale.
    La verità, purtroppo, è che questa è una comunità della quale vergognarsi.

    @a proposito di preti e sacrestani.
    Confesso di non aver capito molto la metafora. Ma sicuramente è colpa mia, chè non bazzico le cose di chiesa. Neanche sotto forma di metafora.
    Poi, a proposito del presidente amico. Io saluto e parlo col presidente Cesaritti Marco come saluto e parlo, per dire, con Tasca Valeriano, con Roberto Cicconi, o con chi altro vi passi per la testa.
    Sicuramente sono persone che conosco. Ma non potrei dire che sono tutti amici. Qualcuno ci si avvicina di più, al concetto di amicizia, altri meno.
    L'assenza anche solo di un rigo sulla sceneggiata pubblica non è dovuta ad una scelta di omissione. Ma solo al fatto che, come avete potuto vedere, l'articolo mi è scappato fuori già abbastanza lungo. Ho dovuto lasciar fuori tante cose. Come, ad esempio, una parola sulla partecipazione della gente. Un'altra sul nuovo consigliere Tagliaboschi che oggi ha esordito. E poi pure sul presidentissimo Cesaritti.

    Ma non mancherà mica occasione, no?

    [Ave]

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  5. Caro Proff. so che Lei è di san bartolomeo, non provate disagio e vergogna ad essere rappresentati in consiglio comunale dal vostro emerito concittadino???????

    Buone vacanze a tutti.

    A proposito, con la chiusura definitiva dell'ospedale, finalmente non nasceranno più anagnini!!! che amano la loro città e che sono stati orgogliosi di nascerci.

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  6. Nella manifestazione di ieri una cosa positiva vi si può trovare: per la prima volta qualche negoziante, che finalmente comincia ad aprire gli occhi, ha tenuto chiuso le saracinesche.
    Per il resto, la solita manfrina.
    Partecipazione, considerando la portata del problema: zero.
    Come al solito niente sensibilità o sensibilizzazione, forse perché i buoi erano già scappati dalla stalla? Forse perché erano già troppi gli utenti dell'ospedale di Anagni che per fare gli esami o per i loro problemi di salute compresa la chirurgia, erano già anni che andavano in giro per il lazio? Quante persone per fare una risonanza magari sno andati a Caserta o nella lontana Pozzilli e ultimamente a Valmontone? Secondo me potrebbe essere uno dei motivi per cui la chiusura dell'ospedale non è sentita tanto come un problema.Qualcuno evidentemente non ha studiato e messo riparo a carenze che esistevano all'ospedale di Anagni.
    Una cosa però si sarebbe dovuta vedere ieri, la massiccia presenza dei dipendenti dell'ospedale di Anagni! Guardandomi attorno, e facendo due conti erano la parte minore dei partecipanti.
    I sindaci del comprensorio, che comunque hanno dei danni dal provvedimento della polverini, visto che erano stati invitati a partecipare al consiglio comunale, un po' di persone dietro alla manifestazione se le sarebbero potute portare, o no?!
    Leggo in qualche commento che si dovrebbe reinterpellare il grande mogol, per risolvere la situazione. Ma scherziamo, sogniamo o che?
    Se quello che ha detto ieri il consigliere Tedeschi, cioè che anche qualche consigliere della maggioranza era contrario al provvedimento, e pur non facendo nomi, a me quando ha detto che non era della Ciociaria, ha fatto pensare che fosse il grande mogol. Quindi da lui e dalle sue giovani marmotte sparse nei vari comuni e provincia, cosa dobbiamo aspettarci?
    Ho assistito altre volte e per altre situazioni, a dichiarazioni del sindaco che sembrava chissà cosa volesse fare, alla fine però le cose eclatanti sembra siano concentrate solo in missive, nemmeno tanto minacciose. Altre volte, ho sentito politici che proponevano le dimissioni di massa, ma va...nemmeno per finta!
    Quindi, come per la Marangoni, lasciamo perdere i politici, visto che l'associazionismo sembra essere la via più producente, e piano piano rifacciamo i seppur piccoli cortei e i pulman x Roma, che dite un biglietto per andare a dire alla polverini e a Fazio, va bene anche quello della televisione, possiamo ancora comperarcelo da soli, o no?
    Le adesioni potrebbere essere raccolte in rete.

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  7. Il ragionamento non fa una piega. In teoria. E' la realtà, purtroppo, che poi viene a mancare.
    Le considerazioni a proposito della disaffezione nei confronti dell'ospedale le condivido. Anch'io ho sentito gente dire che, alla fin fine, è meglio chiuderlo l'ospedale.

    Ma ritengo certi pensieri il frutto avvelenato di una politica che, scientificamente, ha scavato nel tempo un solco profondo intorno all'ospedale. Ha ridotto talmente tanto strumenti e risorse umane ed economiche, da creare un contesto nel quale potesse emergere solo la malasanità. L'obiettivo era chiarissimo. Creare le premesse per far disaffezionare i cittadini dal proprio ospedale. Farlo morire di morte naturale, diciamo.

    L'obiettivo è stato raggiunto, nel senso che l'ospedale morirà, ma qualcuno è stato costretto a macchiarsi del suo omicidio. Ed è una colpa politica che non sarà mai dimenticata.

    Ma la definitiva chiusura dell'ospedale è stata differita nel tempo, nonostante le volontà politiche, solo grazie alla dedizione assoluta del personale sanitario. Che non solo ha sopperito alle carenze strutturali ed economiche. Ma ha addirittura trovato il modo di ricevere, e pubblicamente, apprezzamenti sinceri per vite salvate e problemi risolti.

    Basterebbe confrontare i recenti scandali pazzeschi che coinvolgono strutture sanitarie di altre città, assai più grandi della nostra, per comprendere quale tipo di "miracolo" sia stato confezionato dal nostro personale sanitario.

    Con risorse, economiche ed umane, adeguate alle esigenze, il nostro ospedale tornerebbe ad essere quello che per tanto tempo è stato per tutto il nord della Ciociaria.

    Un punto di riferimento. Un'eccellenza sulla quale poter fare riferimento.

    [Ave]

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  8. Fabrizio Tagliaboschi3 ottobre 2010 alle ore 12:08

    [...] Seguendo il ragionamento, che non fa una piega, che nel momento in cui una classe politica non riesce a difendere un interesse legittimo e fondamentale della comunità, com'è quello di continuare ad avere un ospedale per la salute dei cittadini, ERETTO PROPRIO DA QUELLA STESSA "CLASSE POLITICA" COME PUNTO FONDAMENTALE NELLE RECENTI CAMPAGNE ELETTORALI, è giusto ALLORA che la QUELLA politica certifichi questa sua sconfitta con un'azione clamorosa.[...]

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  9. In verità, di fronte all'unica proposta in tutto il consiglio che è stata quella delle dimissioni di massa, se la son fatta tutti addosso..
    Gli anagnini ieri non c'erano in strada, esattamente come non c'era il loro grande rappresentante, che vergogna..
    SCS

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  10. Ecco. Il problema degli anagnini. Dei cittadini che non c'erano. Anche per riprendere il discorso precedente.

    Il modo orribile e clientelare col quale è stata fatta la politica in Italia specialmente a partire dal regime berlusconista, ed in particolare qui in terra ciociara, ha fatto terra bruciata di quel po' di educazione civica e coscienza civile che era stato possibile, con grandissima fatica, costruire a margine dell'andreottismo.

    In questo senso anche i partiti sinistri hanno colpe stratosferiche. Avendo smarrito per strada la propria specificità. La propria diversità. La propria estraneità a metodi immondi. Ed avendo anche dimenticato cosa significhi (voler) essere un grande partito di massa.

    Tutto questo ha provocato un allontanamento, questo si di massa, dei cittadini dalla politica. Da una parte si sono persi coloro che si son presto abituati al clientelismo, trovandovi il proprio utile. Dall'altra si è persa quella popolazione rimasta delusa ed indignata per la strada intrapresa dalle sinistre.

    Non è un caso che, specie qui ad Anagni, le associazioni godano di fama migliore rispetto a quella associata ai partiti. Che in genere guardano alle associazioni dall'alto in basso, considerandole manipoli di esaltati don chisciotte destinati ad essere travolti dai meccanismi con i quali proprio loro, i partiti, hanno ingessato la società.

    Ma nonostante questa silenziosa e nascosta opposizione che i partiti organizzano nei confronti dell'associazionismo, i volontari riescono ad intercettare meglio e più in profondità le esigenze della gente. Che è più disposta a seguire costoro, idealisti e puri e senza economie nè ruoli da difendere, piuttosto che politici dei quali, oramai, si diffida in modo talmente evidente e pubblico da essere quasi imbarazzante.

    Ma le associazioni, naturalmente, NON sono partiti. E, necessariamente, trovano la loro ragion d'essere nel "particulare". Lavorano alla grande sul caso specifico. Su un bisogno territoriale. Su un problema circoscritto ad un'area che va civilmente risvegliata. Ma nulla possono rispetto all'enorme complessità dei grandi interessi contrapposti, delle grandi politiche sociali ed economiche.

    Avremmo bisogno di partiti capaci di lavorare come lavora l'associazionismo. Ossia in modo disinteressato ma concreto. Difendendo diritti ed interessi legittimi, senza inseguire carriere e ruoli istituzionali.

    Ed avremmo bisogno di associazioni che fossero anche in grado di lavorare nel contesto della complessità politica, sociale ed economica nella quale viviamo quotidianamente. Quella con la quale occorre, volenti o nolenti, fare i conti ogni minuto.

    Esisterà, da qualche parte, un onorevole compromesso tra queste due esigenze? O ce lo dovremo, magari, inventare noialtri?

    Se avete una risposta, condividetela.

    [Ave]

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  11. Dopo la chiusura della Videocon, dopo la chiusura nel centro del paese della scuola Vinciguerra ed ora anche la chiusura dell'ospedale.
    Fatti,che hanno portato ad un impoverimento del centro storico della nostra città, ci chiediamo quale sia la posizione che il nostro caro Vescovo voglia assumere riguardo a quello che sta succedendo in città ed in provincia.
    Sino ad ora , fa molto rumore il Suo silenzio su questi avvenimenti.
    Ad Anagni, in fondo non c'è solo la festa di San Magno!!!!!

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  12. Wow! Adesso vogliamo andare a scomodare le alte gerarchie del clero?
    Guai a toccarle, a criticarle, ma che scherziamo? E' TABU'!
    Le chiese hanno perso il compito di condivisione e di accoglienza di una volta, nel momento in cui hanno messo gli orari di apertura come ai supermercati, quando il prete ha stabilito il numero di messe da celebrare.
    Peccato che di preti coraggio, nella nostra zona se ne vedano pochi!
    La loro vicinanza ai cittadini equivale a quella dei politici, di conseguenza rinunciamo ad ogni illusione interventistica!

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  13. Non mi piace che si chieda l'intervento della Chiesa: devono essere i cittadini (con le elezioni e non solo) a decidere come vogliono essere amministrati. Penso che la politica debba in ogni caso essere autonoma, anche quando la Chiesa dice cose condivisibili.

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  14. Ricordo a tutti che l'Associazione Diritto alla Salute ha potuto svolgere gran parte della propria attività grazie alla concessione gratuita della sala parrocchiale di P.za Innocenzo III.Nessun altro ente, sia pubblico che privato, ha fatto altrettanto. Nella manifestazione di sabato 2 ottobre l'unica scuola che ha aderito al nostro invito a inviare una delegazione è stata il Liceo del Leoniano.
    Alessandro Compagno

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  15. @Compagno, caro Alessandro, nessuno mette in dubbio la bontà della chiesa, ma il discorso è un'altro:
    quando un paese viene svenduto e gli tolto tutto, con perdità di servizi, perdita posti di lavoro,con conseguenze gravi che portano ad un un'impoverimento sia del territorio che delle persone, che di fatto si traduce con la morte civile ed economica del paese stesso. Quando il parroco di Pontecorso dice che per salvare l'ospedale è disposto ad incatenarsi e chiama alla mobilità il paese, una parola da parte delle nostre autorità eclesiastiche penso sia dovuta, se non altro per risvegliare le anime di questo paese, che da troppo tempo si sono assopite.

    Buone vacanze a tutte.

    A proposito, ad Anagni non c'è solo l'accademia bonifaciana!!!!!!!

    RispondiElimina

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