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Scuola. I soldi ci sono. Ma solo per i privati (cattolici)

Ecco qua. Non ci sono soldi per la scuola (pubblica). Non ci sono soldi per le supplenze. Non ci sono soldi per tappare i buchi provocati dalla pioggia. Non ci sono soldi per i toner delle stampanti, per la carta, per le cartine geografiche, per i banchi, per le sedie, per le cattedre, per le lavagne. Non ci sono risorse disponibili per progetti di ampliamento dell'offerta formativa. Nè per pagare i pulman e portare gli studenti alle manifestazioni culturali più importanti. E bisogna pure stare attenti a quanto gesso e carta igienica si adopera, perchè insomma. Sacrifici bisogna fare. Sacrifici. Sacrifici. Meno ore di lezione per tutti. Meno scuola pubblica per tutti. Così amplieremo l'orizzonte del nostro futuro. Così diventeremo tutti più intelligenti e capaci.
In compenso, però, il regime ha trovato il modo di regalare altri 245.000.000 di euro (duecentoquarantacinque milioni, che fanno quattrocentonovanta miliardi delle vecchie lire) alle scuole private e confessionali. Non solo. Hanno avuto il coraggio di aumentare di 25.000.000 di euro (cinquanta miliardi delle vecchie lire) le risorse per le università private, ossia cattoliche. Mentre il prossimo anno ci saranno 276.000.000 di euro (ossia cinquecentoquarantadue miliardi di vecchie lire) in meno per le università pubbliche. Scommettiamo che, in questo modo, alle gerarchie ecclesiastiche passeranno assai presto quei mal di pancia sulle moralità pubbliche e private del regime? E' proprio cominciata la campagna elettorale. [Ave]

Commenti

  1. Bene hanno fatto alcuni licei romani ad occupare le scuole!
    In fondo c'è la crisi della professione dei preti.
    Anche loro hanno bisogno di aiuto.Quindi finanziamo le loro, di scuole.

    RispondiElimina
  2. E' vergognoso che si stanzino soldi per le scuole private!!!... e proprio in un momento di crisi come questo, dove gli insegnanti (pubblici) sono quotidianamente umiliati e la cultura e l'apprendimento dei nostri ragazzi offesi!!!conosco precari che lo sono da 15 anni, che girano di scuola in scuola senza riconoscimenti, senza sapere se domani lavoreranno, conosco insegnanti con sezioni di 28 bambini dai 2 anni e mezzo ai 5 anni(!!!)costretti a lavorare in aule inadeguate e senza materiale... questa è la realtà davanti ai nostri occhi... difendiamo almeno i diritti dei nostri figli!!!

    RispondiElimina

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