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Leghe. Porcate molto serie

Eccolo qui. L'unica creatura terrestre capace di definire una porcata una legge da lui scritta e sottoscritta. Ma evidentemente sa quel che dice. Di porcate deve intendersene bene. Ed infatti. I 150 anni dell'unità d'Italia sono una ricorrenza importante. Giusto festeggiarla almeno questo 17 marzo. Sembrava cosa fatta. Ed invece prima la Marcegaglia (!). Quindi questo qui accanto hanno cominciato a dire che, forse, non è il caso. In momenti di crisi profonda come questo, dicono, meglio festeggiare lavorando.



Indecenti. Sono semplicemente indecenti. Non ci sono altre parole. La crisi profonda esiste solo a comando, quando serve a loro per qualche sporco trucchetto contabile. Tipo bloccare gli stipendi ed i contratti e le pensioni e le tredicesime e le buonuscite dei lavoratori dipendenti. Quando invece stanno in tv, o si atteggian a grandi statisti, allora eccoli a dire che la crisi praticamente non ci ha nemmanco sfiorato. Che noi (cioè loro) siamo stati i migliori. Che a noi (cioè a loro) non ci hanno fregato. Che all'estero è molto peggio. Che basta il solito tocco magico del satrapo per ripartire del 4, 5, magari pure 6% annuo. Che ci vuole? Così adesso i longobardi, che italiani non son mai stati e mai saranno, ci vengono a dire che non bisogna fare festa. Si festeggi lavorando. Come dire: facciamo le persone serie.

Dev'esser moda assai recente questa della serietà leghista. Anzi. Recentissima. Perchè mai è emersa in questi lunghi anni di regime mignottocratico. Con le camere unicamente concentrate sulle peripezie del satrapo. Su come proteggerlo dalle accuse. Su come creargli uno scudo sufficientemente resistente. Su come impedire alla giustizia di fare il suo corso. Un paese saldamente allo sbando da anni. Senza la benchè minima occasione di dialogo sulle presunte (contro)riforme. Fatte al buio di qualsiasi capacità di ragionevolezza e di confronto con la società.

Ecco. Di fronte a tutta questa incredibile fannullaggine della politica di regime, adesso ci vengon a dire che il 17 marzo occorre lavorare per via della crisi. Che significa, in pratica, che noi dovremmo lavorare. Di giorno. Perchè a lavorare (e quanto duramente!) di notte, ch'è gran fatica, come si sa, ci pensan loro. Eccome.

Non c'è niente da fare. E' proprio in gamba quello lì. Come le fa e le dice lui, le porcate, non lo batte nessuno. [Ave]

Commenti

  1. Costui è il rappresentante del popolo leghista. Di professione faceva il dentista (cioé non si limitava solo all' igiene orale), ed ecco che tutto d' un tratto s'é trovato sbattuto nel palazzo del potere, ossia nel parlamento.
    Così ha scoperto che ha fare porcate si guadagna di più che a fare le protesi dentarie.
    In questo modo ha potuto risollevare,con il suo apporto, il livello qualitativo dei parlamentari, che era sceso molto in basso.

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  2. Dico BASTA è ORA di imitare i fratelli eciziani.

    RispondiElimina

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