Passa ai contenuti principali

VideoCon. Tragedia infinita. Un lavoratore si suicida. Di chi la responsabilità?

«La Cotral ritiene doveroso precisare che non c’è stata nessuna denuncia da parte dell’Azienda nei confronti degli operai della Videocon per interruzione di pubblico servizio».
Mentre dalla Cotral ieri arrivava questa smentita ufficiale a proposito della denuncia dei lavoratori VideoCon in sciopero, in serata si è diffusa la notizia di un'altra tragedia indicibile. Un operaio in cassa integrazione si è tolto la vita, impiccandosi.



E' una di quelle notizie che non si vorrebbero mai sentire. Figuriamoci mettersi a scriverne. La morte di questo lavoratore si somma al suicidio di un altro, avvenuto qualche mese fa.
Che paese di merda è mai diventato il nostro, nel quale tante persone muoiono di lavoro? Lavoro negato, lavoro insicuro, lavoro precario, lavoro finito, lavoro inesistente? E' una lunga tragedia che non risparmia nessuno. Gli anziani come i giovani. Le donne come gli uomini.

Il lavoro non è solo stipendio. E' dignità. E' riconoscimento di sè all'interno di una comunità. E' ruolo familiare. E' sostanza sulla quale si può costruire futuro. E' un segno del nostro passaggio nell'universo. Il lavoro, tutto il lavoro, è nobile, nobilissimo. Ma un paese che obbliga a morirne non merita rispetto.

Provo a pensare a tutte queste tragedie. Ed anche a quelle silenziose, che pure esistono e pesano fortissimamente sulla quotidianità. Il bisogno di "far segnare la spesa". Il dentista che si rimanda. La batteria della macchina che non si può cambiare. E non riesco ad evitare il confronto con una classe politica indegna ed indecente. Piena di bonus, di offerte, di profferte. Che può contare sui migliori ospedali e le scuole più esclusive. Le migliori macchine. I migliori posti sull'aereo, allo stadio, persino al cinema.

Che paese di merda può mai essere quello nel quale non si riesce a tirar fuori un lavoratore dalla sua malinconia. E lo si sta a guardare mentre precipita in una spirale senza fine? Non merita poi molto di essere vissuta la vita in un paese del genere. Per questo bisogna cambiarlo, sto paese.

Per questo bisogna cambiarla, sta vita. Prima che somigli troppo alla morte. [Ave]

Commenti

  1. Un altro amico che non vedrò più, può succedere. Un cassaintegrato VDC si è suicidato, può succedere. Può succedere a un disperato, a un depresso. Non era nella prima lista dei condannati per la famosa protesta in autostrada. Sembra che in queste ore stiano inviando altre condanne per altri 178 lavoratori, speriamo che in mezzo a questi non vi siano altri depressi o disperati...

    RispondiElimina
  2. Capita che perdere il lavoro diventi una conferma di un fallimento, ci può sentire inutili e senza futuro, si può anche perdere il coraggio di guardarsi allo specchio o di ammettere di non poter portare più uno stipendio a casa o di dover chiedere aiuto per arrivare alla fine del mese.Può succedere tutto questo ed anche di perdere la dignità portata via da una scelta politica di un gruppo industriale che calpesta tutto e tutti senza lasciare feriti ma solo caduti di una guerra tra poveri.
    Il diritto al lavoro è anche il diritto alla vita e qui qualcuno ha rubato la vita e per questo siamo tutti più poveri e tutti colpiti da un senso di disprezzo verso questa politica schiacciaVita.
    Tutto il gruppo VitamineK esprime le condoglianze alla famiglia dell'operaio Videocon e rinnova l'invito a tute le forze politiche ad intervenire per prevenire altre disgrazie.
    Adesso solo solenzio e rispetto.
    Nik

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Anagni. Aspettando i nuovi barbari

Ritornare (ad Anagni) è un po' come morire

Anagni. Il NON-partito fa NON-propaganda (NON-politica)

Emanuele Mattozzi, reo confesso grillino, ha avuto la bontà di rispondere con una decina di commenti ad un articolo dell'altro giorno . E, sopratutto, ad alcuni commenti seguenti l'articolo stesso. Non ho trovato nessun altro modo per ringraziarlo del primo, vero (ed attualmente unico) discorso grillino diverso dall'insulto, che rispondergli in modo adeguato qui. Per l'occasione, ho tirato fuori dalla naftalina il faccione, come vedete. Spero ne sia valsa la pena.