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Italia. Regime. Cronaca di una morte annunciata

[da Repubblica]
Al termine di una fra le giornate più frenetiche della nostra giovane ed ancora immatura democrazia, all'appello manca ancora una notizia. L'unica che stiamo aspettando davvero. La sola capace di ridare la spinta giusta ad un paese in ginocchio. In compenso, nella successione dei microeventi e delle susseguenti dichiarazioni, s'è avuta tutta intera la percezione definitiva di quanto impreparata, indecente ed improponibile è stata la classe politica che sta pateticamente tentando di afferrarsi al bordo dell'ultima scialuppa.

L'impressionante sequenza con la quale il cavaliere ha perso la fiducia dei cortigiani, dopo aver perso, eoni fa, quella del mondo intero, e poi del popolo italiano, non è degna di una civiltà ch'è stata grande come la nostra. Le frasi insulse dei padani. Che per mesi hanno giocato con le istituzioni e coi problemi degli italiani senza il minimo rispetto della nostra (nostra) intelligenza. Non so se il governo dura. Non durerà. Ma si che durerà. Non arriveremo a Natale. Ce la faremo fino al 2013. Come se si trattasse, appunto, di un gioco. Nel quale evidentemente si sono divertite solo le trote. Fino alle patetiche figuracce internazionali. A cominciare da un ministro degli esteri completamente screditato, capace di negare di conoscere gli amici intimi del capo, da lui consultati ed accompagnati in giro pel mondo. Per arrivare alle manovre, poi manovrine, infine letterine di Babbo Natale offerte in sacrificio all'Europa. Scatole vuote nella forma e nella sostanza. Sbagliate e devastanti negli ipotetici risultati sociali. Tutto abbiamo provato. Nessuna umiliazione ci è stata risparmiata.

Ma l'unica notizia che serve davvero. Agl'italiani. All'Italia. All'Europa. Ancora manca. E dovremo aspettare forse fino alla fine del mese, per poterla festeggiare come Colombo avrebbe dovuto salutare l'approdo in un mondo nuovo. Celato dietro l'apparente atto di responsabilità della legge di stabilità da varare per l'Europa, s'intravede l'ennesimo egoismo di un caimano che sta preparando le valigie con l'intenzione di non tralasciare niente. Questo tempo che s'è preso, infatti, non servirà al paese. Ma servirà al ducetto per stabilizzare le sue aziende. Gli affari suoi e dei suoi figli. Perchè la dinastia deve perpetuarsi nel solito lusso. Indecente come ogni eccesso.

Sarà meglio non provare neppure ad immaginare cosa accadrà, in questi 25 giorni, nei mercati finanziari. Quegli stessi mercati nei quali il truccato di Arcore diceva di trovarsi come a casa sua. Così come considerava di famiglia gli industriali. Tutte statuine di quel presepe virtuale ch'è esistito solo nella sua mente. Ora, abbandonato quasi da tutti, non gli rimarrà che ritirarsi all'ombra di quella montagna stratosferica di denaro che la parte peggiore del paese gli ha lasciato accumulare e poi difendere sulla pelle di un paese ch'è stato capace solo di continuare, imperturbabilmente, a sorridere.

Ora che la sceneggiata, se i grandi dei lo vorranno, sta per concludersi, torna assillante la domanda su come sia stato possibile. Non mi trovo nella condizione di spirito per tentare una risposta. Ma forse una speranza c'è. Perchè, se abbiamo avuto la forza di sopportare uno schifo tanto ampio e profondo. Forse. Forse. Forse. Avremo anche la forza di riconquistare la nostra dignità.

E magari, perchè no. Diventare un popolo migliore.

[Ave]

Commenti

  1. Purtroppo per voi il popolo è migliore e più intelligente di quanto voi sfasciocomunisti pensate. Ha votato per 15 anni Berlusconi e continuerà ancora a farlo perchè lui potrà anche tramontare ma il berlusconismo no. E berlusconismo significa anticomunismo che accomunerà ancora l'Italia. Il prossimo partito liberale e domocratico sarà sponsorizzato da Berlusconi ma guidato dalla pattuglia di Renzi che è l'unico politico nuovo che potrà salvare l'Italia. E voi sempre a rosicare coi vostri comitati e associazioni di diseredati.

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  2. E' questa rabbia. Questa miopia politica. Questa intelligenza scarafaggesca che ha portato l'Italia nel baratro.

    Il vento ch'è finalmente arrivato dovrà spazzare via tutto. Proprio come si fa con gli scarafaggi.

    Per tornare a riveder le stelle.

    [Ave]

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  3. A me sembra appena un refolo che non muove nessuna bandiera. E noi le stelle le abbiamo sempre viste e continueremo ancora a vederle.

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  4. Ahahahah... bè, stelle! Magari stelline. Quelle scosciate che si dimenano su RaiSet. Effettivamente, di quelle avete ed avrete sempre grand'abbondanza.

    Diciamo, insomma, che non vi mancheranno mai le candidate.

    [Ave]

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  5. Il Marchese del Grillo10 novembre 2011 alle ore 09:58

    Meazza !!!! Lei ancora risponde a questi personaggi che sono pippati al naturale......
    è allucinante la confusione mentale che li accompagna fin dalla nascita !!!!!!

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  6. Non si faranno prigionieriiiiii
    Nik

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